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“Sport Ability in Disability”, dal 1° ottobre riparte il progetto del Cus Catania

È finalizzato all’inclusione sociale attraverso lo sport dei bambini e dei ragazzi affetti da un disturbo allo spettro autistico ad alto funzionamento

29 Settembre 2020
Ufficio stampa Cus Catania

Inclusione sociale attraverso lo sport. È questa la mission di Sport ability in disability, un progetto cominciato tre anni fa su precisa volontà del presidente del Cus Catania (allora commissario) Luigi Mazzone e dell’attuale coordinatrice del SAD Roberta Bottino.

Il progetto, che il primo ottobre riprende ufficialmente per la terza stagione consecutiva, è rivolto a bambini e ragazzi affetti da un disturbo allo spettro autistico ad alto funzionamento.

Seguiti da quattro tutor (istruttori specializzati in disturbi dello sviluppo), i bambini e i ragazzi, seguono, nelle stesse ore di corso dei ragazzi del Cas (Centro addestramento sportivo del Cus), le lezioni di tre sport diversi: basket (dai 5 agli 8 anni), scherma (dai 9 ai 10 anni), aikido (dai 15 ai 17 anni).

“Sport e inclusione sociale – spiega il presidente del Cus Luigi Mazzone – sono capisaldi della mission, anche etica, che il consiglio da me presieduto vuole perseguire in ogni suo atto. Sport ability in disability è un progetto che abbiamo in tal senso sempre considerato prioritario. Prima di essere presidente del Cus, sono un neuropsichiatra infantile e, in questo doppio ruolo, penso di avere una grande responsabilità: provare ad elaborare progetti sociali che portino benefici alle famiglie che abbiano figli affetti da qualche vulnerabilità. Problematiche che però non devono impedire loro di potersi integrare con i coetanei. La competenza e la professionalità di chi coordina e dei tutor coinvolti nel SAD mirano proprio a questo”.

“Speriamo di coinvolgere sempre più famiglie – spiega Roberta Bottino, psicoterapeuta e coordinatrice del progetto – perché Sport ability in disability, che prende spunto dal progetto Aita, ha uno scopo fondamentale: dare a tutti i ragazzi che partecipano la possibilità di inserirsi socialmente. Lo sport in tal senso è una chiave importante, forse la più immediata, per garantire l’integrazione. Ringrazio il presidente Mazzone, la cui sensibilità per questi temi è nota, per l’importanza che da sempre ha dato e continua a dare al SAD, facendo del Cus Catania una struttura all’avanguardia in tema di sport e inclusione”.