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Alla scoperta del patrimonio naturalistico dell'Etna

Nuova attività formativa per gli studenti dei corsi in Scienze geologiche e in Scienze ambientali e naturali

16 Giugno 2015
G.M.

Studenti dei corsi di laurea triennale in Scienze geologiche e in Scienze ambientali e naturali del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali hanno effettuato un'escursione didattico-scientifica sull'Etna finalizzata alla conoscenza degli elementi di pregio del vulcano. A guidare gli studenti nel corso dell'attività formativa prevista dai rispettivi corsi di laurea - finalizzata alla conoscenza del patrimonio naturalistico lungo il percorso Monti Sartorius, Rifugio Baracca, Canalone e Piano Provenzana - sono stati i docenti Gianpietro Giusso Del Galdo, Pietro Minissale, Giorgio Sabella, Agata Di Stefano e Stefano Catalano insieme con gli esperti del Cutgana, Saverio Sciandrello e Giovanni Sturiale.

Dal punto di vista botanico gli studenti hanno osservato diverse comunità vegetali ed in particolar modo i suggestivi boschi di Betula aetnensis, i possenti boschi a Pinus nigra subsp. calabrica, la vegetazione arbustiva altomontana a Juniperus hemisphaerica, le formazioni camefitiche spinose ad Astragalus siculus. Ed, inoltre, sono state osservati alcuni elementi floristici esclusivi dell'Etna come Anthemis aetnensis, Adenocarpus bivonii, Rumex aetnensis, Betula aetnensis, Astragalus siculus, Viola aetnensis.

Dal punto di vista vulcanologico, invece, la maggiore emergenza osservata è stata la bottoniera vulcanica dell'eruzione del 1865 (Monti Sartorius) con i geologi che hanno evidenziato la morfologia dei crateri costituiti sia da ceneri, sia da scorie saldate. Gli studenti, inoltre, hanno ammirato la relativa frattura di alimentazione e da diversi punti panoramici anche l'area del rift di nord-est che rappresenta una delle aree a maggiore attività del vulcano dove si è manifestata l'eruzione del 2002 e che rappresenta una delle ultime più violente eruzioni laterali etnee.