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Astrofisica, studiosi al lavoro per progettare lo European Solar Telescope

Si è concluso oggi a Giardini Naxos l’EST Science Meeting sul grande telescopio solare che sarà realizzato alle Canarie 

15 Giugno 2018
Alfio Russo

Si sono chiusi oggi a Giardini Naxos i lavori del congresso internazionale EST Science Meeting, organizzato nell’ambito della collaborazione europea dedicata alla progettazione dell’European Solar Telescope.

Con uno specchio primario di 4 metri e una suite di strumenti con caratteristiche tecnologiche innovative, il grande telescopio europeo che avrà sede alle Isole Canarie permetterà di ottenere dati necessari per meglio comprendere i meccanismi di interazione fra la materia solare e i campi magnetici presenti nella nostra stella e contribuire così ad una migliore comprensione dei processi fisici che scandiscono il funzionamento del Sole e che sono in azione ovunque nell’Universo.

Il progetto Est – coordinato dal prof. Manuel Collados Vera dell’Instituto de Astrofisica de Canarias (IAC) - è promosso dal consorzio European Association for Solar Telescopes, a cui afferiscono istituti di 17 nazioni europee, tra cui, per l’Italia, oltre all’Università di Catania, anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica e le Università della Calabria e di Roma Tor Vergata.

«Est sarà un pilastro fondamentale della classe di telescopi solari di futura generazione, capaci di indagare i processi fisici generati dall'interazione tra i campi magnetici e i flussi di plasma turbolento alla base dell'attività solare» spiega la prof.ssa Francesca Zuccarello del Dfa di Catania, responsabile del progetto per l'Inaf. Grazie alla nuova strumentazione, saranno disponibili infatti dati ad alta risoluzione che permetteranno lo studio delle proprietà termiche, dinamiche e magnetiche del plasma del Sole, dalla base della fotosfera all'alta cromosfera. «Questa capacità – aggiunge - promette di rivoluzionare la nostra comprensione del campo magnetico solare e delle sue relazioni con l'eliosfera, le atmosfere planetarie, e la Terra, contribuendo anche a migliorare la nostra conoscenza delle stelle simili al Sole e del ruolo della stella centrale nei sistemi planetari».

Alla cerimonia di apertura del meeting, a cui hanno partecipato ottanta specialisti del settore, sono intervenuti i docenti Antonio Insolia (direttore della sezione di Catania dell’Infn e docente del dipartimento di Fisica e Astronomia) e Francesco Priolo (presidente della Scuola Superiore di Catania e docente del dipartimento di Fisica e Astronomia), la dott.ssa Grazia Umana (direttrice dell’Inaf-Osservatorio Astrofisico di Catania). Fra i partecipanti all’EST Science Meeting, oltre a ricercatori provenienti da tutta Europa, vi sono stati anche specialisti del settore provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina.

Nel corso dei lavori dell’Est Science Meeting, organizzato nell’ambito del progetto H2020 PRE-EST, è stato presentato agli specialisti del settore il documento denominato “Science Requirement Document”, formulato nei mesi scorsi dallo Science Advisory Group (SAG) di EST, per individuare le specifiche tecniche del telescopio, ed in particolare quelle relative a tutti gli strumenti di piano focale e che rappresenterà nei prossimi anni il punto di riferimento per la progettazione e la realizzazione del telescopio.