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Ateneo e “Bellini”, intesa per la valorizzazione del patrimonio teatrale e cinematografico etneo

Gli studenti del corso di Disegno dell’Architettura II e del Laboratorio dell’Architettura II lavoreranno al progetto di rilievo e restituzione grafica degli ambienti del Teatro “Massimo Bellini”

4 Giugno 2021
Alfio Russo

Potenziare la conoscenza, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio storico, architettonico e socio-culturale di Catania attraverso lo studio di documenti archivistici e iconografici del passato e la sperimentazione di metodologie di rilevamento digitali e tecniche di rappresentazione 3D di alto valore divulgativo.

È quanto prevede il protocollo d’intesa siglato dal rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania, per il dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, e dalla dott.ssa Daniela Lo Cascio, commissario straordinario dell’Ente autonomo lirico regionale Teatro Massimo Bellini di Catania.

Proprio il teatro “Bellini”, oggi guidato dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, dalla sua inaugurazione nel 1890 rappresenta un luogo simbolo della cultura a Catania oltre che centro propulsore della vita musicale catanese.

L’accordo, che avrà una durata di quattro anni, prevede anche la realizzazione di alcune attività di interesse scientifico come le campagne di rilievo, l’organizzazione di attività didattiche e laboratoriali innovative, workshop e seminari divulgativi, summer school e redazione di tesi di laurea che saranno poi diffusi in conferenze internazionali e pubblicazioni scientifiche.

«Si tratta di una collaborazione importante sotto l’aspetto formativo e scientifico e per le strategie di comunicazione e fruizione del patrimonio culturale – spiega la prof.ssa Mariateresa Galizia, docente di Disegno dell’Università di Catania e responsabile scientifico del protocollo d’intesa -. Il nostro dipartimento si occuperà del progetto di rilievo finalizzato alla conoscenza, conservazione, valorizzazione e fruizione digitale di un’architettura di straordinaria bellezza che conserva la memoria della cultura catanese di fine ‘800 del XIX secolo e del suo progettista, l’architetto milanese Carlo Sada».

«L’attività svolta dagli studenti del corso di Disegno dell’Architettura II e laboratorio del corso di studi in Ingegneria Edile-Architettura prevede attività di rilevamento diretto, sperimentazioni innovative di rilievo integrato (analogico e digitale) svolte in collaborazione con il gruppo di ricerca afferente alla sezione Laboratorio di Fotogrammetria Architettonica “Luigi Andreozzi” del Laboratorio RDA del Dicar» ha aggiunto la docente.

Alcuni studenti effettuano rilevamenti al Teatro Massimo Bellini di Catania

A far parte del laboratorio Cettina Santagati (ricercatrice), Graziana D’Agostino (assegnista di ricerca), Raissa Garozzo e Federico Mario La Russa (dottorandi) e Gloria Russo (borsista). A supportare le attività di rilevamento, fornendo competenze e strumentazioni digitali, i tecnici Antonio e Salvatore Garro della società 3D Dimension Company e Nicola Di Blasi e Rosario Caruso della società Leica Geosystems.

«Il progetto ha un alto valore conoscitivo del bene, indagato attraverso rilevamento digitale-fotogrammetrico e strumentale, e assume un’importante valore scientifico-divulgativo – spiega la docente -. I modelli tridimensionali elaborati costituiscono un patrimonio digitale che conserva e documenta lo stato di fatto dell’architettura, consultabile in tutti gli aspetti dimensionali e formali».

I modelli digitali creati costituiscono un patrimonio digitale da fruire virtualmente, ‘a distanza’, rendendo possibile visite individuali ai meravigliosi ambienti interni. Sarà così possibile passeggiare nel foyer e ammirarne gli affreschi e gli stucchi, percepire l’invaso della sala da più punti di vista, osservare da vicino gli affreschi della volta e i particolari decorativi dei palchi e dei dettagli di arredo.

«Un progetto studiato e mirato, dunque, alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale locale e alla realizzazione di sinergie tra l’Ateneo e le realtà circostanti a conferma della centralità della Terza Missione nell’azione politica e amministrativa del nostro Ateneo – spiega la prof.ssa Galizia -. Di fatto l’azione formativa ed educativa del Dicar nel territorio continua ad operare attivamente attraverso la fitta rete di accordi e protocolli di intesa per promuovere la conoscenza, salvaguardia, tutela e conservazione del patrimonio architettonico culturale e attraverso la formazione degli studenti che si ritrovano a interfacciarsi con gli enti preposti».