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In tutto questo tempo la squadra di pallacanestro in carrozzina, nata dal progetto di sport terapia ideato dalla fisiatra Elide La Scala, è cresciuta potenziando il proprio roster e ottenendo grandi risultati in campo come il quinto posto dell'ultimo campionato di Serie B
Dal 14 giugno 2013, data della fondazione del Cus Cus Basket Catania, il progetto di sport terapia, che ha contato sulla sinergia dell'Unità spinale dell'ospedale Cannizzaro di Catania e del Centro universitario sportivo etneo, oltre alla pratica di discipline individuali (che vanno per la maggiore, soprattutto l'atletica, il tiro con l'arco e il tennis da tavolo) ha fatto il grande passo verso lo sport di squadra. La fisiatra dott.ssa Elide La Scala, ideatrice di questo progetto pionieristico, con la squadra di basket in carrozzina ha offerto al territorio catanese una realtà importante, la prima della Sicilia orientale, che coniuga riabilitazione e agonismo a pari livello e con pari impegno. Lo staff è di grande professionalità: da quest'anno si è aggiunta la coach Gabriella Di Piazza, allenatrice di serie A e formatrice nazionale, che ha aderito con entusiasmo al progetto, dando un sensibile contributo al movimento del basket in carrozzina. Oltre alla dott.ssa La Scala, anche Roberta Zito, meccanico della squadra, nonchè terapista occupazionale, anche lei in servizio all'Unità spinale del Cannizzaro ha confermato la sua presenza, che non è mai mancata fin dall'inizio, come anche l'ex cestista e ora coach in seconda Ilenia Bulla. Per l’Università di Catania, che sin dall’inizio ha creduto nella valenza sociale del progetto sostenendolo concretamente attraverso il Cinap, i consiglieri Arianna Rotondo e Massimo Oliveri.
Sono passati quattro anni di militanza nel campionato nazionale di serie B, conclusosi quest'anno con un quinto posto conquistato con grande fatica e impegno. In tutto questo tempo il movimento è cresciuto sul territorio, sensibilizzando l'importanza della pratica sportiva come momento non solo riabilitativo, ma anche aggregativo e di alta socializzazione. Le caratteristiche peculiari di questa disciplina possono essere sintetizzate tutte in un unico termine: integrazione. In campo scendono nella medesima compagine disabili e normodotati, tutti in carrozzina, quindi tutti messi nelle medesime condizioni di sfida e nel contempo di abilità. Chi vive su una carrozzina e la manovra con maestria e chi, da seduto, non potendo contare sulla forza delle sue gambe, deve confrontarsi con un attrezzo di gioco dallo straordinario potenziale, ma di cui occorre acquisire un'abilità di gestione necessaria.
Tutti alla pari, dunque, in competizioni sfidanti ognuno in maniera diversa ma sempre allo stesso livello: pari opportunità da sfruttare con diverse abilità. Uno dei grandi risultati raggiunti, più importante che un piazzamento ai primi posti della classifica, è stato il potenziamento del roster: la squadra ha beneficiato di nuovi giocatori, sia normodotati sia disabili, acquisendo una varietà (anche di genere) di talenti e figure molto importante. L'avviamento allo sport rimane sempre uno degli obiettivi primari del progetto Cus Cus, nutrito, perchè no, anche da qualche vittoria che cementa l'entusiasmo e fa gruppo. Continua dunque la promozione sul territorio dello sport come attività riabilitativa e formativa, nella speranza di aggregare sempre più giovani disposti "a mettersi in gioco". Ma come capita spesso, da iniziative virtuose (ed abbiamo la certezza di quanto questa lo sia) ne derivano altre, altrettanto virtuose. Infatti, prendendo spunto dall’attività agonistica della squadra di pallacanestro, Simone Pesce si è laureato in Ingegneria meccanica discutendo una tesi dal titolo: “Progettazione di una carrozzina per disabili per utilizzo agonistico con materiale alternativo”, nella quale ha proposto la rivisitazione e ottimizzazione di una carrozzina agonistica con il fine di migliorarne le performances. Questa tesi, fortemente appoggiata dal Cinap, è stata sviluppata in collaborazione tra il cdl in Ingegneria industriale e la gestione governativa Ferrovia Cirmumetnea di Catania, la quale ha in corso di realizzazione alcune carrozzine che donerà alla squadra, dimostrando così una grande sensibilità nei confronti del progetto. Infine, è in corso di stipula un protocollo d’intesa e cooperazione tra la Federazione italiana Pallacanestro in carrozzina, il nostro Ateneo e il Cus Catania, anche questa iniziativa, la prima con le università italiane, prende spunto da questa bella realtà quale è il Cus Cus basket Catania.