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La squadra dell’Ateneo catanese si classifica all’undicesimo posto su 28 team in lizza nella gara nazionale degli hacker etici
Dopo ore di sfide informatiche e due giorni di eventi, si è conclusa la quarta edizione di CyberChallenge.IT, la gara nazionale degli hacker etici italiani. Per la prima volta interamente online, a causa della complessa emergenza sanitaria che stiamo vivendo, l’evento ha coinvolto 560 ragazzi tra i 16 e i 23 anni, per un totale di 28 squadre, che rappresentano 26 università, il Centro di Competenza Cybersecurity Toscano e il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell'Esercito di Torino. Organizzata ogni anno dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), l’iniziativa costituisce il maggiore sforzo di formazione nazionale nell’ambito della cyber security, nonché uno dei più riconosciuti a livello europeo. A conquistare il primo gradino del podio, per questa edizione, è stata l’Università di Pisa. Seguono il Politecnico di Milano al secondo posto e l’Università degli Studi di Verona terza classificata. Undicesima, ad appena 100 punti dall’ingresso nella top ten, la squadra dell’Ateneo catanese.
“Siamo soddisfattissimi di questo risultato – spiega il prof. Giampaolo Bella, coordinatore del team dell’Università di Catania -, è un esito eccellente per degli esordienti come noi in una gara di livello nazionale, nella quale figurano team con una tradizione pluriennale. I nostri ragazzi si sono distinti per autonomia e determinazione. Ci auguriamo di poter continuare a partecipare negli anni, costruendo così una tradizione e un avvicendamento di studenti che diventano tutor per le stagioni successive”.
I team si sono confrontati in una complessa gara di tipo Capture the flag (Ctf), una sorta di ruba bandiera virtuale, nella quale ciascuna squadra è stata chiamata ad attaccare le infrastrutture informatiche degli avversari, proteggendo al contempo la propria, e impedendo ad altri di prenderne il controllo. Uno dei campi di battaglia, creato apposta per l’occasione, è stato il nuovo cyber range Paideusis: un’infrastruttura permanente, fisicamente ospitata a Torino dalla Fondazione Links, che l’ha realizzata insieme al Laboratorio Nazionale di Cybersecurity e con la collaborazione tecnica dell’azienda canavese Tiesse.
Questo tipo di competizione richiede ampie competenze e una squadra eterogenea per formazione, in grado di esercitare tecniche offensive e difensive nell’ambito della cifratura, della gestione dei server, e dell’analisi di codice sorgente.
Tutti temi che i ragazzi di CyberChallenge.IT hanno approfondito durante il percorso di formazione altamente specializzata in sicurezza informatica, della durata di dodici settimane, al quale hanno partecipato tra marzo e maggio. Tra gli argomenti affrontati durante i corsi di formazione, organizzati dalle ventotto sedi nazionali con il coinvolgimento di esperti esterni e aziende, particolare attenzione è stata data alla sicurezza delle infrastrutture informatiche e dell’hardware, alla web security, alla protezione delle telecomunicazioni e alle capacità di attacco e difesa di un sistema informatico. Ciascun tema rappresenta un diverso punto critico del mondo digitale e tutti concorrono alla maggiore capacità di protezione sia delle aziende sia dell’intero “Sistema Paese”, già oggetto in Italia della legge sul perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
Gli studenti etnei del team The Hackerers