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Dal Pnrr una spinta alle professioni del futuro

«Occorre trasformare in innovazione la formazione e la ricerca. È fondamentale la collaborazione tra atenei, istituzioni e imprese» ha detto il rettore Francesco Priolo al convegno di Confindustria

 

15 Marzo 2022

Ridurre le distanze tra mondo della formazione e del lavoro puntando sulle competenze digitali, sulla transizione green e sulle nuove tecnologie. Un obiettivo possibile grazie anche alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha tra le principali missioni le politiche per il lavoro e la formazione del capitale umano a cui sono destinati quasi 6 miliardi di euro.

«Mai come oggi il valore dell’istruzione e della formazione rimane fondamentale per lo sviluppo, in quanto è attraverso la conoscenza e l’acquisizione continua di competenze nuove, durante tutto l’arco della vita lavorativa, che si può generare il cambiamento» ha spiegato il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco, nel corso del convegno che si è svolto nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania dal titolo “Lavoro e formazione secondo il Pnrr. Le professioni del futuro”.

«Sappiamo che i giovani rappresentano la risorsa a chiave di un territorio - ha aggiunto il leader degli industriali -.  Una risorsa che purtroppo non mettiamo nelle condizioni di generare valore. I numeri parlano chiaro: dalla Sicilia emigrano ogni anno oltre 10mila persone, per lo più giovani istruiti; il tasso dispersione scolastica, proprio a Catania, supera il 25% ed è tra quelli più alti d'Italia; quattro giovani su dieci non studiano né lavorano. Sono dati drammatici che stridono con le potenzialità della nostra realtà economica e con la nostra tradizione industriale. Siamo la prima provincia siciliana per creazione di valore aggiunto nel settore manifatturiero; rappresentiamo il 23% del Pil della Sicilia; il nostro tessuto imprenditoriale è fatto da imprese dinamiche e innovative che, nonostante le difficoltà attuali, continuano fare investimenti importanti. Ma per crescere hanno bisogno delle competenze giuste. Ecco perché oggi abbiamo bisogno di stringere un grande patto di collaborazione stabile tra aziende, scuole, università, enti formativi».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo 

Un appello raccolto e rilanciato dal rettore Francesco Priolo che nel suo intervento ha ricordato la sinergia concreta già attivata con le imprese nell’ambito della ricerca. «Il Pnrr è un’occasione che non si ripeterà e che noi dobbiamo cogliere appieno per colmare il divario che esiste con il Nord del Paese e dare un futuro alle giovani generazioni. Il nostro problema è quello di riuscire a trasformare in innovazione, reale e concreta, la formazione e la ricerca di altissimo livello che già vengono svolte nelle nostre aule e nei nostri laboratori, ecco perché è quanto mai opportuno parlare di questi temi proprio all’Università - ha spiegato -. Su questo terreno è fondamentale la collaborazione tra atenei, istituzioni regionali e imprese. Per questa ragione, abbiamo convintamente scelto di essere parte attiva nell’accordo tra la Regione Siciliana e tutti gli atenei dell’isola, il cosiddetto Polo per la Ricerca e l’Innovazione e adesso siamo coordinatori di un Ecosistema dell'innovazione, denominato Sicilian micro and nano tecnology research and innovation center (Samothrace) che vede coinvolti anche enti di ricerca e aziende pubbliche e private leader del settore. L'obiettivo del progetto è quello di valorizzare i risultati della ricerca, agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale delle imprese puntando alla sostenibilità economica e ambientale, con una ricaduta positiva anche sul tessuto sociale siciliano”.

Sul fronte delle risorse introdotte dal Pnrr rivolte alle politiche per il lavoro «la Sicilia ha fatto una grande battaglia per far valere la sua condizione di fragilità» ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone. «Siamo riusciti ad ottenere un’anticipazione pari all’11 per cento delle risorse disponibili - ha aggiunto -. In campo ci sono 880 milioni per il 2022, 100 dei quali sono arrivati alla Sicilia. Siamo stati i primi ad aver presentato un piano di inserimento, il Gol (Garanzia occupabilità lavoratori), già approvato a livello nazionale dall’Anpal, che prevede una massiccia azione di ricollocamento tramite la formazione. Entro 2022, inoltre, abbiamo preso l’impegno ad arruolare e profilare cica 65 mila persone, di cui 17 mila da avviare alla formazione, 6 mila nel settore sul digitale»

Il pubblico presente nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania

Il pubblico presente nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania

«Il capitale umano è una componente determinante per la crescita delle imprese e per lo sviluppo di ogni paese. Eppure, cresce poco» ha affermato Giovanni Brugnoli, vice presidente per il Capitale Umano di Confindustria. «La capacità di reperire risorse qualificate è aumentata nelle economie emergenti, mentre è diminuita del 7%, a partire dal 2016, nei paesi avanzati - ha aggiunto -. Questo gap affligge in particolare l’Italia, dove si registrano molti adulti senza un livello sufficiente di formazione in ambito scolastico, tecnico professionale e digitale e bassi tassi di partecipazione ad esperienze formative. Il Pnrr si pone quindi l’obiettivo ambizioso di coinvolgere almeno 800mila lavoratori in attività di formazione, puntando su apprendimento e lavoro come basi per l’inclusione sociale. In questo contesto, il lavoro del futuro si lega intuitivamente allo sviluppo tecnologico e alla doppia transizione green e digitale, guardando con sempre più interesse alle nuove opportunità del lavoro digitale».

«Le Agenzie per il Lavoro - ha dichiarato il presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza - sono in prima linea per ridurre progressivamente la distanza, storica, tra figure professionali richieste dal mondo del lavoro e le competenze possedute o mancanti in capo ai candidati. Nel corso del 2021, nonostante la pandemia, abbiamo erogato oltre 53mila corsi per più di 2 milioni di ore di formazione, tutte finanziate con risorse private.  Le persone formate dalle Agenzie per il Lavoro in relazione alle reali esigenze del mondo del lavoro sono risultate oltre 330mila, almeno un terzo dopo il corso accede a un contratto di lavoro in somministrazione, che ha per legge i diritti, le tutele e la retribuzione tipica del lavoro dipendente. Nei prossimi anni, con la realizzazione del PNRR, saranno richieste nuove figure professionali, nuove competenze e aggiornamenti per tutti coloro che già lavorano. È una grande sfida per il futuro del nostro Paese che dobbiamo vincere. E possiamo farlo solo assieme, attraverso una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Al dibattito, moderato dal giornalista Salvo Fallica, è intervenuto anche Carmelo Pappalardo, direttore del Cof&Placement dell’Università di Catania, il quale ha sottolineato la centralità del capitale umano come forza trainante del sistema economico, rilevando che la «riduzione delle disuguaglianze nell’accesso all’istruzione è un punto cardine dal quale occorre ripartire».

Margherita Ferrante, direttore del Laboratorio di Igiene Ambientale dell’Università di Catania, ha parlato del ruolo strategico delle tematiche salute e ambiente quali componenti inscindibili di un binomio capace di generare uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo. In chiusura Sheila Sherba, direttore dell’Its "Steve Jobs" ha messo in evidenza i punti di forza degli istituti tecnici spiegando come le performance occupazionali dei diplomati ITS, a un anno dal diploma, si attestano al di sopra dell’80%.