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Un bilancio sul corso di laurea magistrale promosso dai dipartimenti di Economia e Impresa, Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica e Matematica e Informatica dell’Università di Catania a tre anni dalla sua istituzione
Quasi 180 studenti di Paesi extra Ue hanno richiesto di iscriversi a uno dei 25 posti riservati per il corso di laurea magistrale in “Data Science for Management”, promosso dai dipartimenti di Economia e Impresa, Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica, Matematica e Informatica dell’Università di Catania.
«È un dato che ci sorprende e ci rende contenti – commenta il prof. Antonino Punzo, presidente del cdl magistrale -. Anche quest’anno, il terzo di vita del corso, la domanda supera di gran lunga l’offerta. Ciò a mio avviso dipende dal tipo di figura professionale che si intende formare: il Data Scientist è infatti oggi giorno sempre più richiesto dalle aziende, in qualunque area geografica. Ma il gradimento dipende anche dall’internazionalità del corso, che rappresenta un’occasione bella e stimolante per gli studenti e le studentesse del nostro territorio che hanno la possibilità di seguire corsi in inglese, accrescendo enormemente sia le loro capacità linguistiche che la spendibilità futura del loro diploma di laurea. E possono incontrare e confrontarsi colleghi provenienti da tutto il mondo, spesso sviluppando reti di conoscenze e di amicizia, che possono anche diventare reti di lavoro e ricerca. Tra l’altro, la maggior parte degli insegnamenti prevede lavori di gruppo per lo svolgimento di attività pratiche e queste modalità didattiche accrescono la possibilità di dialogo, di interazione e di confronto fra studenti italiani e quelli di altra nazionalità».
«I dati sono la ricchezza del nostro tempo – aggiunge il prof. Salvatore Ingrassia, docente di Statistica del Dei, fra coloro che ha maggiormente contribuito a sostenere l’istituzione del corso di laurea magistrale nel nostro Ateneo -. Ero e rimango convinto che il nostro territorio e il nostro tessuto economico abbiano forte esigenza di data-scientist, ossia figure professionali capaci di analisi e gestione dei dati con ampie competenze statistiche e informatiche all’interno di contesti di tipo manageriale e aziendale. Da un lato, molti degli studenti e delle studentesse iscritti al secondo anno, e che si laureeranno nei prossimi mesi, si stanno già inserendo nel mondo del lavoro, affrontando i primi colloqui o collegandosi a delle start-up innovative. Sono le stesse aziende locali poi che fanno trapelare un forte interesse verso queste professionalità».
Esprimono gradimento anche alcuni degli studenti attualmente iscritti al cdl magistrale.
«Ho scelto questo corso – spiega Raffaele Barbagallo - perché mi sembrava ideale per completare la mia formazione economico/manageriale con competenze nel campo delle nuove tecnologie come intelligenza artificiale e machine learning». «L'idea di un corso integralmente in lingua inglese mi aveva inizialmente intimorito – aggiunge Alessandro Carnazza -, ma ci si abitua molto facilmente, anche le mie lacune in ambito informatico non sono state un grosso ostacolo».
«Lo studio dei dati mi ha sempre intrigato – osserva Francesco Pappalardo – e sono convinto che sia il futuro. Inoltre, questo corso unisce alla perfezione tutti i punti del mio personale percorso di studi: dalla passione per l’informatica allo studio delle materie economiche oggetto della mia laurea triennale, passando per il liceo linguistico che mi ha dato i mezzi per poter sostenere un corso di laurea magistrale in lingua inglese».
«Sviluppare capacità e conoscenze nell’analisi e nella comprensione dei dati, attraverso le innumerevoli tipologie di strumenti – sottolinea Emanuela Ocello -, è come imparare a usare propriamente un linguaggio tutto nuovo e universale fruibile nei contesti che più preferiamo. La crescita professionale e personale è indiscutibile ed incontenibile, sono andata oltre ogni mia barriera mentale confrontandomi con obiettivi sempre nuovi e argomenti sempre più complessi».
Emanuele Maita rileva che «il livello della formazione ricevuta ha abbondantemente superato le mie aspettative sia considerando la natura dei problemi che sono adesso in grado di affrontare, sia per la sua vicinanza ad uno dei temi più interessanti e significativi del periodo in cui viviamo, l'intelligenza artificiale».
Infine Riccardo Sarpietro si dice pronto a scegliere nuovamente questo corso «tenendo conto della esperienza più che positiva e degli sviluppi di questo settore non potrei consigliarlo in particolare a chi mostra propensione al problem-solving considerando che il corso ha anche una impronta altamente innovativa ed attrattiva per il Sud Italia».