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Democrazia e libertà d’informazione oggi tra fake news e il ruolo dei giornalisti

Numerosi i temi trattati nel corso webinar organizzato dal Dottorato di ricerca in Giurisprudenza dell’Università di Catania

24 Aprile 2021
Alfio Russo

«Sulla libertà di stampa occorre un intervento del legislatore anche se il diritto penale ad oggi ha fatto la sua parte e anche bene, ma ovviamente l’estrema velocità delle informazioni, e purtroppo anche delle fake news, richiede una maggiore autorevolezza dei giornalisti e l’introduzione di nuovi meccanismi regolatori. È una sfida da vincere per tutelare i cittadini e il mercato finanziario ormai sempre più colpiti dalle fake news con conseguenze anche gravi». Con queste parole il procuratore generale presso la Corte di Cassazione Giovanni Salvi è intervenuto, venerdì pomeriggio, al webinar dal titolo “Democrazia e libertà d’informazione: un confronto” organizzato dal Dottorato di ricerca in Giurisprudenza dell’Università di Catania.

«Un tema che coinvolge tutti in un periodo in cui l’informazione è cambiata con le nuove tecnologie che consentono a chiunque di poter fare sentire la propria voce e influenzare milioni di utenti – ha detto il rettore Francesco Priolo in apertura del convegno -. La libertà di manifestazione del pensiero è sancita dalla Costituzione, ma la massa di informazioni corrette e fake news richiedono una giusta regolamentazione per evitare impatti negativi, basti pensare a quanto avvenuto in occasione della Brexit o nell’ultimo anno con la pandemia. Occorre difendere i più deboli perché chi è attrezzato riconosce le fonti e la verità della notizia, i più deboli no. Per questo occorre l’autorevolezza dei giornalisti e gli strumenti giuridici per far emergere la vera informazione e tutelare i cittadini».

«Un diritto, quello all’informazione, ancora oggi negato in alcuni Paesi dove è vietato visitare alcuni siti online o in cui i giornalisti pagano con la vita la diffusione della verità» ha detto il prof. Salvatore Zappalà, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, in apertura del convegno organizzato dal prof. Agatino Cariola. «Occorre un bilanciamento tra democrazia e libertà di stampa ricordandosi che democrazia è libertà di informazione anche se quest’ultima è a rischio pure nei paesi democratici, basti pensare ai recenti fatti di cronaca riguardanti le intercettazioni ai giornalisti» ha aggiunto il direttore del dipartimento.

Su questo tema la prof.ssa Anna Maria Maugeri dell’Università di Catania ha evidenziato come «l’Italia si conferma al 41° posto nell'annuale World Press Freedom Index, la classifica mondiale sulla libertà di stampa redatta da Reporter Senza Frontiere». «Un risultato frutto della situazione in cui si trovano numerosi colleghi minacciati dalle mafie e anche dal mondo politico e dello stallo in cui versano le proposte di legge di tutela del diritto di cronaca e della professione» ha precisato la docente.

Proprio «sulla “querela temeraria” che potrebbe influenzare l’attività del giornalista e quindi anche la verità della informazione» è intervenuto il direttore del quotidiano “La Sicilia” Antonello Piraneo che ha evidenziato «la necessità di un intervento del legislatore anche alla luce delle numerose proposte di riforma ancora ferme in Parlamento». Ma il direttore del quotidiano etneo ha anche sottolineato «l’esigenza di politiche di sostegno del lavoro regolare e di contrasto al precariato dilagante necessarie per far fronte alla crisi dell’editoria aggravata dalla pandemia che ha ripercussioni anche sulla qualità delle notizie».

E ha anche rimarcato il ruolo dei giornalisti «vero pilastro della democrazia» e degli editori che «rivestono un ruolo sociale garantendo un’informazione democratica». «I giornalisti hanno il compito di informare e di formare soprattutto in questo periodo storico in cui, così come evidenziato dall’Osservatorio sulle fake news di Confassociazioni, sono stati rimossi 22.400 tweet falsi sull’emergenza pandemica – ha spiegato Antonello Piraneo -. L’intera categoria dei giornalisti, una professione che affascina e su cui c’è molta attenzione, deve porsi delle domande». In chiusura il direttore del “La Sicilia” ha sottolineato che «è di fondamentale importanza la mediazione giornalistica tra la libertà di espressione e l’informazione».

Nella foto in alto da sinistra il prof. Agatino Cariola, il rettore Francesco Priolo e il direttore de “La Sicilia” Antonello Piraneo; in basso da sinistra il prof. Salvatore Zappalà, il procuratore Giovanni Salvi e la prof.ssa Anna Maria Maugeri

Nel corso dell’incontro il procuratore Giovanni Salvi e i docenti Anna Maria Maugeri e Agatino Cariola si sono soffermati anche sulla “libertà di manifestazione del pensiero” sancita dall’articolo 21 della Costituzione e sulla “libertà di espressione” prevista dall’articolo 10 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali evidenziando «un bilanciamento tra la libertà di espressione e diritto all’informazione» anche alla luce di diversi casi giurisprudenziali e della tutela delle fonti», un tema che proprio in questi giorni ha suscitato un vespaio di polemiche per le intercettazioni ai giornalisti.

«Le fake news sono sempre esistite, è cambiato il mezzo di diffusione» ha ribadito il procuratore Salvi, mentre la prof.ssa Maugeri ha ricordato come «la notizia della finta morte di Napoleone nel 1814 abbia avuto ripercussioni sulla borsa di Londra».

Il prof. Agatino Cariola, infine, ha rimarcato «l’importanza del pluralismo dell’informazione da salvaguardare anche con sostegni in favore delle testate locali sempre più in sofferenza» e ha ribadito la fondamentale importanza di «garantire la tutela del diritto ad informare per i giornalisti e il diritto ad essere informati per i cittadini».