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A Giardini Naxos più di mille studiosi di Relazioni internazionali

Si è svolta dal 23 al 26 settembre la nona conferenza pan-europea di Relazioni internazionali promossa dall'Eisa (Associazione europea di Studi internazionali) e organizzata dalla prof.ssa Stefania Panebianco del dipartimento di Scienze politiche e sociali

5 Ottobre 2015
M.C.

Dal 23 al 26 Settembre a Giardini Naxos si è tenuta la Nona Conferenza Pan-Europea di Relazioni Internazionali organizzata dall'Eisa (Associazione europea di Studi internazionali) con il sostegno dell'Università di Catania e del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Responsabile dell'organizzazione locale è stata la Prof.ssa Stefania Panebianco (Professore Associato di Scienza Politica e Professore Jean Monnet presso l'Università di Catania) coadiuvata dal Presidente dell'associazione, il Prof. Knud Erik Jørgensen (Professore di Relazioni Internazionali presso la Aarhus University). Il programma della conferenza, molto ambizioso e articolato, è stato curato dai Prof. Inanna Hamati-Ataya (Aberystwyth University) ed Ian Bruff (Manchester University).

Circa 1300 studiosi di Relazioni Internazionali provenienti da tutti i continenti, divisi in 65 sezioni tematiche, 350 panels e tavole rotonde, si sono incontrati per discutere vari temi di politica internazionale nel solco della tradizione o esplorando nuove frontiere teoriche e metodologiche, per dibattere di problemi tradizionali della disciplina insieme a questioni cruciali del nostro tempo legate a vari aspetti della violenza, come sintetizzato dal titolo della conferenza "The Worlds of Violence".

Le conferenze pan-europee di Relazioni Internazionali si sono ormai affermate come un appuntamento importante per fare avanzare la disciplina. Dopo Heidelberg, Parigi, Vienna, Canterbury, L'Aja, Torino, Stoccolma e Varsavia, l'edizione di Giardini Naxos è stata la più apprezzata in termini di partecipazione, ricchezza scientifica del programma e destinazione, inusuale per una conferenza, ma al tempo stesso luogo ideale per sviluppare e consolidare relazioni accademiche. Allargando i propri orizzonti intellettuali, i partecipanti hanno potuto sviluppare nuovi progetti di ricerca, creare comunità di studiosi con interessi comuni ed elaborare nuove piste di ricerca. In particolare, si è registrato un numero altissimo di giovani ricercatori (dottorandi e post-docs) che hanno organizzato panels e sezioni tematiche o hanno presentato i risultati delle loro ricerche.

La prolusione è stata tenuta dal Prof. Nicholas Onuf (Florida International University), seguita da tre sessioni semi-plenarie incentrate sui seguenti temi: le crisi nell'età contemporanea; nuove eredità per il pensiero contemporaneo; l'Unione Europea e il vicinato.

 

Questa grande partecipazione e il successo dell'evento vanno certamente imputati a tre fattori principali. Innanzitutto, la conferenza ha affrontato un tema centrale del nostro tempo: la violenza, declinata sotto molti aspetti e studiata attraverso diverse chiavi analitiche. In secondo luogo, l'EISA ha consolidato anche attraverso l'uso di internet e dei nuovi social media (Facebook e Twitter) la rete di contatti dell'associazione. Infine, la Sicilia, tradizionalmente luogo di incontro tra Oriente e Occidente, tra Africa ed Europa, oggi rappresenta il crocevia tra sfide politiche, economiche e socio-culturali. In quanto uno dei principali punti di arrivo nell'Unione Europea di migliaia di migranti che quotidianamente rischiano la propria vita su barconi fatiscenti per scappare da realtà di guerra e conflitti violenti nel proprio paese di origine, la Sicilia è diventata tristemente una presenza costante sulle prime pagine dei giornali e nelle news di tutto il mondo.

Il Mediterraneo ha acquisito un ruolo rilevante nell'agenda politica globale e degli studiosi di Relazioni Internazionali. La Sicilia è quindi il posto più adatto per analizzare i problemi relativi alla gestione della crisi migratoria e dell'emergenza umanitaria nel Mediterraneo. In virtù dell'interdipendenza complessa dei nostri tempi, il fenomeno migratorio coinvolge direttamente tutti i paesi dell'Unione Europea, numerosi attori locali, nazionali e internazionali, statali e non-governativi, associazioni umanitarie e volontari, abbracciando la sfera sociale dell'integrazione, quella politica dell'accoglienza e quella economica dello sviluppo.

Sono questi i motivi che spiegano il successo dell'evento: Giardini Naxos ha offerto un'occasione d'incontro unica per gli studiosi di Relazioni Internazionali, una comunità internazionale in costante crescita.