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L’ornitologo Renzo Ientile ha immortalato scene di vita quotidiana nella riserva naturale di Agira tra alberi secolari, eleganti farfalle e sgargianti gruccioni che si alimentano di calabroni
Tre minuti e mezzo per immergersi nella vita selvatica. Tra le fronde di alberi secolari di Pioppo nero e salici si celano eleganti farfalle, rettili e anfibi. E sulle cime degli alberi sgargianti gruccioni che si alimentano di calabroni. Una carrellata di immagini che ritraggono i principali “abitanti” della Riserva naturale orientata “Vallone di Piano della Corte” di Agira in un susseguirsi di scene di vita quotidiana.
A coglierne i tratti di una natura spesso sfuggente la fotocamera di Renzo Ientile, ornitologo e direttore dell’area protetta ennese, in un breve video-spot per celebrare il “World WildLife Day”, quest’anno dedicato al ruolo delle foreste e alla stretta relazione con la vita dell’uomo
Un video-spot – dal titolo “Wildlife in Vallone di Piano della Corte” - con cui il centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania intende ricordare la Giornata mondiale della natura selvatica indetta nel 2013 dalla Nazioni Unite.
Una giornata che si celebra il 3 marzo per mettere in luce i pericoli relativi alla perdita della biodiversità vegetale e animale.
«Il video, patrocinato dal Comune di Agira, vuole porre l’attenzione su alcuni aspetti della biodiversità contenuta nella riserva, volendone enfatizzare bellezza e spettacolarità, pur rappresentandone un modestissimo spaccato – spiega Renzo Ientile -. Le specie animali e vegetali presenti nell’area protetta - posta nel cuore degli Erei e caratterizzata dal torrente Brace e da una foresta a galleria - sono complessivamente un migliaio».
«Le aree protette rappresentano un serbatoio di biodiversità, un patrimonio naturalistico e genetico unico – aggiunge l’ornitologo -. Le modifiche perpetrate dall’uomo hanno impoverito e semplificato il paesaggio in massima parte della nostra nazione riducendo gli spazi naturali a superfici sempre più ridotte e spesso isolate. Mantenere oggi questi “santuari naturali” è un dovere e un obbligo anche perché la loro scomparsa potrebbe avere un riverbero sulla nostre stesse vite. Oggi beneficiamo, spesso inconsapevolmente, di servizi essenziali che ci offre la natura. Tra questi la sottrazione di anidride carbonica dall’atmosfera, la regolazione del clima e l’impollinazione, quel processo, innescato dagli insetti, che permette alle piante di produrre semi e frutti».