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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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Un percorso di qualificazione della didattica universitaria
La qualificazione delle competenze didattiche del docente universitario è oggi un obiettivo perseguito dalle istituzioni accademiche per innovare la didattica. Nel contesto accademico nazionale moltissime università, accogliendo le indicazioni provenienti dalla ricerca internazionale, sono impegnate nel progettare e realizzare percorsi formativi appropriati, in un sistema complesso in grado di abbracciare la formazione iniziale per neoassunti, la formazione mirata per docenti in servizio e una formazione esperta per il supporto allo sviluppo professionale.
Anche l’Ateneo catanese ha realizzato nel corso degli ultimi anni dei percorsi di qualificazione professionale, inserendoli anche nel piano strategico triennale, consapevole che la qualità dell’insegnamento universitario costituisce una delle variabili più importanti nella determinazione dei risultati di apprendimento degli studenti, col fine di diminuire la loro dispersione e favorire una più agevole transizione di questi ultimi nel mondo del lavoro. La promozione del miglioramento dei risultati di apprendimento degli studenti si fonda sul riconoscimento dell’insegnamento come pratica accademica fondamentale e sulla possibilità di garantire ai docenti universitari una opportunità di sviluppo professionale continuo.
In particolare, accanto ai percorsi formativi rivolti a docenti neoassunti e docenti a contratto, a quelli per i docenti impegnati nel primi anni dei corsi di studio delle lauree triennali e magistrali a ciclo unico (vai al video “Formazione Docenti Unict 2019”), e quelli per i docenti senior (vai agli articoli “La docenza universitaria in formazione” e “Staff Development per docenti Senior”), l’Ateneo si è posto il problema di come supportare i docenti che sentono di voler rispondere adeguatamente ai bisogni di apprendimento degli studenti. Per i docenti universitari la possibilità di ricevere un feedback adeguato sul proprio operato si rivela essenziale per il miglioramento delle pratiche di insegnamento e delle capacità di autovalutazione delle proprie azioni. La costruzione di comunità di apprendimento – nelle quali i docenti possono confrontarsi fra pari, vedere valorizzate le competenze di cui sono portatori, condividere valori e scelte, operare una riflessione comune sulle pratiche e sull’esperienza didattica – consente ai docenti di ricevere supporto da parte dei colleghi per l’attività didattica e li impegna, al contempo, in processi di miglioramento della qualificazione professionale.
Di qui la nascita anche del progetto sperimentale di co-mentoring dell’ateneo catanese, presentato da Roberta Piazza (Dipartimento di Scienze della formazione) e da Andrea Rapisarda (Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana”) nel corso del recente Convegno: “Didattica, riconoscimento professionale e innovazione in Università”, tenutosi all’Università di Bari il 24 e 25 giugno 2020 in modalità telematica (vai alla virtual conference “Teaching, assessment and innovation in University”) e che ha visto la partecipazione di molti atenei italiani e anche del neo Presidente dell’ANVUR Antonio Felice Auricchio.
L’attività di ricerca-azione guidata dal prof. Ettore Felisatti (Università di Padova) ha coinvolto 18 docenti di 12 Dipartimenti dell’Ateneo, su base volontaria, e si è svolta per tutto il 2019. Il team, a carattere multidisciplinare, ha seguito un percorso di formazione iniziale, per giungere, attraverso una serie di azioni condotte e negoziate a livello di comunità, alla sperimentazione di un percorso di supporto alla docenza universitaria. I docenti impegnati nel progetto hanno sperimentato un progetto personalizzato di co-mentoring, in cui ciascun partecipante ha fatto sia l’esperienza del ruolo di mentore, sia quello di mentee. Un percorso sperimentale fondato sull’analisi dei bisogni di miglioramento, sull’osservazione in aula dell’attività didattica, sull’individuazione di eventuali criticità, sulla valutazione e riprogettazione dell’intervento e sull’incontro con gli studenti.
Il progetto di co-mentoring, unico in Italia (solo l’Università di Palermo ha realizzato un percorso simile già istituzionalizzato da qualche anno), ha consentito di creare all’interno dell’ateneo un’esperienza – molto utile sia per i docenti sia per gli studenti coinvolti – che potrebbe essere estesa anche ad altri docenti che volessero sperimentarla in futuro.
Il progetto è stato molto apprezzato nel corso del convegno ed altri atenei si sono detti molto interessati a sperimentare esperienze simili. Crediamo che questo progetto andrebbe valorizzato ulteriormente, potendo anche rappresentare una best practice molto interessante da illustrare durante la prossima visita di accreditamento dell’ANVUR, visto l’interesse crescente mostrato dall’agenzia di valutazione universitaria per le esperienze di didattica innovativa.