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Il ruolo delle Biotecnologie nello sviluppo dei vaccini anti-Covid

«Si è riusciti a realizzare i primi vaccini in un anno, in un decimo del tempo di solito impiegato senza deroghe ai parametri di sicurezza» ha detto Antonella Folgori, CEO di ReiThera Srl, nel corso del webinar organizzato dall’Università di Catania.

29 Marzo 2021
Alfio Russo

«La sfida lanciata dal Covid-19 ha permesso di far conoscere su scala mondiale il ruolo cruciale delle biotecnologie e delle nuove tecnologie nello sviluppo e nella realizzazione dei vaccini. Si è riusciti a realizzare i primi vaccini anti-Covid in un anno ovvero in un decimo del tempo di solito impiegato senza deroghe ai parametri di sicurezza». Con queste parole la dott.ssa Antonella Folgori, presidente e direttore del Dipartimento di Immunologia della biotech ReiThera, è intervenuta all’incontro dal titolo “L’innovazione e il ruolo delle Biotecnologie nella medicina translazionale: l’esempio dello sviluppo del vaccino contro Covid-19”.

Un incontro organizzato dal prof. Vito De Pinto del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania nell’ambito della cerimonia di discussione delle tesi di dottorato in Biotecnologie del XXXIII ciclo.

Nel corso del suo intervento la dott.ssa Antonella Folgori ha evidenziato la rilevanza delle tecnologie biomolecolari nel percorso di realizzazione dei vaccini sottolineando «il ruolo delle Biotech oggi fondamentale nel campo della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo dei vaccini, basti pensare a quelli anti-Covid prodotti e in via di produzione».

La dott.ssa Antonella Folgori, presidente e direttore del Dipartimento di Immunologia della biotech ReiThera

«Il Covid-19 ha avuto sul biotech lo stesso effetto che ha avuto su altri settori tecnologici e la necessità ha compresso i tempi e accelerato un percorso già in forte crescita – ha aggiunto -. Il settore è stato ed è in prima linea contro il Covid-19 con un importante coinvolgimento delle imprese biotech presenti sul territorio nazionale nella ricerca e nella produzione di soluzioni contro il virus con particolare riferimento all’area della diagnostica, della ricerca di terapeutici e dei vaccini».

«Oggi l’innovazione nasce, infatti, nelle Biotech rafforzando così il ruolo delle biotecnologie nel mercato del lavoro - ha spiegato la dott.ssa Folgori -. Negli ultimi sei mesi, ad esempio, ReiThera ha incrementato il proprio personale con biotecnologi provenienti anche dalle università del sud Italia. Grazie al contributo delle aziende Biotech in alleanza con le grandi aziende a livello internazionale, assistiamo oggi ad uno straordinario piano vaccinale su scala mondiale che ha registrato la somministrazione di 528 milioni di dosi in 141 Paesi nel mondo. Attualmente ci sono 80 vaccini in via di sperimentazione su umani e 23 già alla fase finale».

La campagna di vaccinazione anti-Covid nel mondo

E sul vaccino in via di sperimentazione di ReiThera ha spiegato che «nell’agosto dello scorso anno è stata avviata la fase-1 condotta su 90 volontari e il vaccino ha dimostrato di essere sicuro e di stimolare il sistema immunitario, sia sul fronte della produzione di anticorpi, sia su quello della formazione di linfociti T». «Nella fase-2, avviata il 18 marzo, i 900 volontari saranno divisi in tre braccia (uno riceverà un placebo, uno un’unica dose, uno due dosi) e i risultati saranno utilizzati per avviare poi la fase-3 per confermare la sicurezza del vaccino e dimostrarne l’efficacia» ha aggiunto,

E, infine, la dott.ssa Folgori ha suggerito agli studenti e ai dottori di ricerca nel campo delle biotecnologie che per lavorare in aziende biotech «occorrono competenze scientifiche, solida formazione e capacità di lavorare in squadra, adattarsi a progetti diversi, essere curiosi e aperti, lasciandosi contaminare, connettendo e intrecciando le competenze».

L’incontro è stato organizzato in occasione della discussione delle tesi dei primi quattro laureati del dottorato di ricerca in Biotecnologie dell’Università di Catania (XXXIII ciclo).

Un traguardo raggiunto da Maria Dichiara con una tesi dal titolo “Sintesi e valutazione preclinica di ligandi del recettore sigma per il trattamento del cancro e l'analgesia” (tutor il prof. Emanuele Amata), Giuseppe Lana con una tesi su “Regolazione genetica della maturazione degli agrumi” (tutor il prof. Gaetano Distefano), Riccardo Russo con una tesi su “Metodi tradizionali e avanzati per individuare genotipi resistenti al Mal secco dei limoni” (tutor i docenti Angela Roberta Lo Piero e Elisabetta Nicolosi), Filippo Torrisi con una tesi su “Inibizione di SRC in combinazione con radioterapia e protonterapia: una strategia sinergica per il trattamento del glioblastoma” (tutor la prof.ssa Rosalba Parenti).

Nel corso del seminario sono intervenuti anche la prof.ssa Vania Patanè, pro-rettore dell’Università di Catania, e il prof. Vito De Pinto.

«L’incontro di oggi rafforza i rapporti di collaborazione tra l’ateneo catanese con i settori più avanzati dell’industria biotecnologica nazionale, un settore che potrebbe avere importanti ricadute socio-economiche per il territorio e per i nostri studenti, laureati e dottori di ricerca – ha spiegato il prof. Vito De Pinto -. Il prezioso intervento della presidente di ReiThera testimonia il ruolo che stanno assumendo le Biotecnologie nel campo della ricerca e nella sua immediata traduzione verso applicazioni industriali. Le Biotecnologie possono apportare anche all’economia locale nuove idee, nuovi approcci ed iniziative industriali. L’Università di Catania vuole investire risorse in questa direzione per lo sviluppo dei propri allievi e del territorio».

In alto da sinistra Maria Dichiara e Riccardo Russo, in basso da sinistra Giuseppe Lana e Filippo Torrisi