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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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«Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza dell’Accreditamento dell’Anvur, che ha assegnato un giudizio “Pienamente soddisfacente” al nostro ateneo, per migliorare ulteriormente la qualità della didattica e delle sedi Unict» ha detto il rettore Francesco Priolo
Sono stati designati nei giorni scorsi i nuovi Nucleo di Valutazione e Presidio della qualità dell’Università di Catania che rivestono un ruolo fondamentale in diversi processi istituzionali.
Il Nucleo di valutazione, infatti, interviene quale valutatore del sistema di assicurazione della qualità e a supporto dell’Anvur e del Mur in merito all’accreditamento iniziale e periodico dei corsi e delle sedi. E, inoltre, ricopre un ruolo importante nel ciclo della performance dell’ateneo e nell’attestare la rispondenza delle attività svolte alle richieste dell’Anac in merito agli obblighi di pubblicazione, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
I nuovi membri del Nucleo di Valutazione sono il prof. Salvatore Ingrassia (nominato presidente) quale componente interno, i docenti Giacomo Cuttone (INFN - Laboratori Nazionali del Sud), Elisabetta Loffredo (Università di Cagliari), Piera Molinelli (prorettrice dell’Università di Bergamo) e Pierdomenico Perata (past rettore della Scuola Superiore Sant'Anna) e il dott. Valter Brancati (dirigente Anvur) quali componenti esterni e Roberta Nicotra e Giuseppe Dimartino in rappresentanza degli studenti. Rimane in carica il prof. Calogero Guccio come componente interno.
Il rettore Francesco Priolo insieme con i componenti del Nucleo di Valutazione
Il Presidio della Qualità è responsabile dell’organizzazione, del monitoraggio e della supervisione delle procedure di Assicurazione della qualità di Ateneo, attività che svolge in stretta collaborazione con il Nucleo di Valutazione e con l’Anvur.
La nuova composizione prevede la presenza dei docenti dell’ateneo catanese Giovanni Cascone (nelle vesti di presidente), Adriana Garozzo, Gianluca Giustolisi, Antonino Gulino, Angela Roberta Lo Piero, Stefania Panebianco e Attilio Scuderi insieme con lo studente Andrea Giulla.
Il rettore Francesco Priolo insieme con i componenti del Presidio della Qualità
«Ringrazio tutti i componenti del Nucleo di Valutazione e del Presidio della Qualità per aver accettato un incarico che richiede un notevole impegno – ha detto il rettore Francesco Priolo -. Abbiamo concluso da poco l’accreditamento della sede e di tutti i corsi di studio dell’ateneo da parte dell’Anvur ottenendo, così come decretato dal Mur nei giorni scorsi, il giudizio “Pienamente soddisfacente”, con un punteggio pari a 6,59».
«Un punteggio, formulato dall’organismo pubblico indipendente che ha il compito di misurare la qualità delle università e degli enti di ricerca, che ha permesso al nostro ateneo di essere inserito nella fascia medio-alta del ranking ufficiale delle università italiane in cui sono collocate alcune tra le più prestigiose università del centro-nord come Bologna, Pisa, Roma “La Sapienza”, Venezia “Ca’ Foscari”, Politecnico di Torino e Bocconi di Milano. Adesso dobbiamo fare tesoro di queste esperienza e seguire tutte le prescrizioni e i suggerimenti proposti dall’Anvur per migliorare ulteriormente la qualità della didattica e dei servizi del nostro ateneo. Un risultato che, ovviamente, è frutto di un percorso avviato da tempo che vede i nostri studenti al centro, perché l’Università di Catania è loro. Adesso dobbiamo sfruttare appieno questa spinta e continuare lungo questa strada».
«Stiamo lavorando adesso anche al Piano strategico quinquennale, il documento di programmazione che definisce le politiche dell’Ateneo e gli obiettivi e tra questi quello di far ripartire il territorio etneo, un’area fondamentale per la nostra regione – ha aggiunto il rettore -. L’Università di Catania, quindi, riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo socio-economico del territorio e con molta responsabilità sta lavorando in sinergia con istituzioni e enti di ricerca per raggiungere questo obiettivo».