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Interventi umanitari nel Mediterraneo

A Scienze politiche esperti europei a confronto sulle politiche dell’Unione Europea in materia di accoglienza ai migranti

30 Giugno 2017
Mariano Campo

“Il Mediterraneo ‘brucia’, e le politiche dell’Unione europea in materia di accoglienza delle migliaia e migliaia di migranti che giungono attraverso il corridoio Libia-Italia sono anch’esse costantemente sotto il tiro delle critiche. A un fenomeno ormai strutturale bisogna porre rimedio con risposte anch’esse strutturali dal punto di vista del rispetto dei diritti umani, della politica di accoglienza e redistribuzione degli arrivi, e della cooperazione nelle quali però non sia soltanto il nostro Paese a farsi carico degli interventi”. Il direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali, Giuseppe Barone, ha sintetizzato così l’argomento al centro della tavola rotonda che si è tenuta oggi nell’aula magna del dipartimento, sul tema "Human Security and Humanitarian Interventions in the Mediterranean".

L’incontro è stato promosso in occasione del secondo corso intensivo sulla gestione delle crisi ai confini del Mediterraneo, organizzato nel quadro delle attività della Cattedra Jean Monnet EUMedEA finanziata dalla Commissione Europea attraverso il programma Erasmus+. Al corso, organizzato dalla prof.ssa Stefania Panebianco, hanno preso parte 24 dottorandi e studenti di master provenienti da 12 Paesi europei (Italia, Bielorussia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Turchia) ed extra-europei (Algeria, Cina, Egitto, Iran, Marocco).

“Le emergenze nel Mediterraneo sono le nostre emergenze – ha ribadito il rettore Francesco Basile, sottolineando il valore dell’iniziativa formativa internazionale -, e spetta agli studiosi elaborare e suggerire strategie, non solo per l’ospitalità, ma per l’inclusione sociale e per gli interventi sanitari”.

Introdotto dalla prof.ssa Stefania Panebianco, titolare della Cattedra Jean Monnet EUMedEA,

si è poi svolto il dibattito, coordinato dal prof. Christian Kaunert, direttore accademico dell’Institute of European Studies di Bruxelles, nel corso del quale sono intervenuti Marika Armento (Senior Protection Assistant, Unhcr), Mark Camilleri (Senior Policy Officer, Easo), Isabella Cooper (Spokesperson, Frontex), Emilie Dubuisson (SAR Humanitarian Affair Officer, Médecins Sans Frontières) e Sergio Liardo (capo del centro italiano di Coordinamento per il Soccorso in Mare della Guardia Costiera Italiana), confrontandosi sugli aspetti più critici degli operazioni di salvataggio che vengono condotte ogni giorno per trarre in salvo i migranti in difficoltà nel Mediterraneo.