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L’Ateneo si propone come “centro di formazione” dell’area del Mediterraneo

Il prof. Rosario Sinatra, delegato alle Politiche di sviluppo nel bacino del Mediterraneo, ha incontrato la Senatrice Emma Fattorini, membro della Delegazione Italiana dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (PAM) e Presidente della Piattaforma Accademica PAM

20 Novembre 2017
Alfio Russo

L’Università di Catania, che nel 2014 ha ospitato la conferenza di lancio della Piattaforma accademica Pam, per la posizione strategica nel Mediterraneo, si propone di ricoprire un ruolo da protagonista nel processo di promozione delle azioni di sviluppo economico, politico e sociale dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Obiettivi fissati dalla “Dichiarazione per la creazione della Piattaforma accademica per la regione Euro-Mediterranea”, stipulata a Catania nel 2014, che prevede un coordinamento dei Paesi del Mediterraneo su argomenti quali affari politici, sviluppo sostenibile (economia, mercato del lavoro, energia, sicurezza alimentare, infrastrutture e salute), ambiente e cambiamento climatico, dialogo inter-culturale ed inter-religioso, turismo e patrimonio culturale, mobilità di docenti e ricercatori, ma anche le strategie verso i flussi migratori e su cui si è soffermata l’attuale presidente della Piattaforma Accademica PAM, la senatrice Emma Fattorini.

«Al Senato, nei giorni scorsi, abbiamo delineato i tre temi principali che saranno presentati alla Commissione europea per l’avvio nel 2018 dei nuovi programmi per l’area del bacino del Mediterraneo – ha spiegato la senatrice -: promuovere la mobilità degli studenti con investimenti a lungo periodo con la creazione di un “Erasmus del Mediterraneo” sulla stessa linea di quello già esistente in Europa grazie anche al contributo del Miur; lancio delle Scienze sociali, un’esigenza molto sentita dall’Unimed (l’Unione delle Università del Mediterraneo diretta da Marcello Scalisi) e dall’Accademia francese; rafforzare il dialogo interreligioso mettendo a confronto le tre religioni monoteistiche con un confronto teologico con conseguenze sociali e politiche per tutta l’area del Mediterraneo. L’Università di Catania, in questo contesto, vista la disponibilità alla Pam e alla Unimed, dovrà essere l’istituzione accademica protagonista».

A rafforzare il ruolo dell’Università di Catania anche il prof. Rosario Sinatra, delegato alle Politiche di sviluppo nel bacino del Mediterraneo, che, incontrando a Roma la presidente della Piattaforma accademica del Mediterraneo, ha valutato l’opportunità di rilanciare le iniziative Pam. «Allo stato attuale – ha spiegato la senatrice Fattorini - le vicende socio-politiche hanno influito sul processo di cooperazione tra i Paesi dell’area del Mediterraneo finalizzato alla promozione di politiche d’istruzione e formazione, allo sviluppo scientifico e tecnologico e anche alla mobilità e all’inserimento professionale di studenti e ricercatori. Esiste un problema di scambio con i Paesi nord-africani perché che tendono a inviare i loro studenti nel sud-Europa, ma non ad accoglierli perché riconoscono i pregi delle università europee. Tendono a stringere rapporti sempre più stretti gli atenei più importanti del sud-Europa».

«Lo scambio di formazione aiuta molto i Paesi del nord-Africa e proprio l’Italia sta aiutando in loco, sia i rifugiati che sono di passaggio in altri paesi, sia chi rimane lì – ha aggiunto la senatrice Fattorini -. Unimed insieme con la Commissione europea sta facendo un investimento mirato per i docenti che allo stato sono rifugiati o che vivono in difficoltà nei loro paesi d’origine o sono in transito in altri. Questa spinta a costruire iniziative e investimenti è un aspetto fondamentale della cooperazione ed è oggetto di studi e ricerche delle piattaforme Unimed e Pam con i parlamentari e accademici dell’area del Mediterraneo».

«Negli ultimi anni, da quando sono presidente della Piattaforma accademica Pam, siamo riusciti ad affiliare la Pam alla European Academy Religion, un’istituzione promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna. Si tratta di un’Accademia europea delle religioni che si ispira al modello americano e che si propone di mettere in rete università, dipartimenti, centri di ricerca, associazioni, studiosi e riviste dedite alle religioni e ai molteplici temi ad esse correlate, e di farlo su scala europea – ha aggiunto la senatrice Fattorini -. Abbiamo avviato rapporti bilaterali con l’Università Qarawiyyin di Fes in Marocco finalizzati alla mobilità degli studenti e al confronto interreligioso oltre all’avvio di rapporti, sulla linea francese, con il Centro di insegnamento islamico del mondo per preparare una nuova generazione di guide religiose, di Imam moderati. Si tratta di un argomento che è stato oggetto anche di un convegno al Senato con molti esponenti parlamentari della sponda nord-africana provenienti dalla Giordania, Egitto, Marocco, Tunisia e Libano e anche dalla Spagna e Francia per scambi e promozione della formazione di Imam moderati sia nel proprio paese d’origine, sia in Europa, che coinvolga anche le istituzioni dei diversi paesi».