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La ‘resilienza’ delle teste coronate

Oltre 100 relatori internazionali ai Benedettini per la conferenza del Royal Studies Network

25 Giugno 2019
Alfio Russo

La “resilienza” nelle ‘corti’ di tutta Europa e di tutte le epoche, analizzata dai punti di vista storico, politico, sociale, economico e psicologico, è al centro dell'ottava edizione della conferenza internazionale del Royal Studies Network dal titolo "Kings & Queens Resilio Ergo Regno: Resilience, Continuity and Recovery at Royal Courts" che ha richiamato nell’aula magna “Santo Mazzarino” del Monastero dei Benedettini oltre cento studiosi provenienti da tutto il mondo.

I lavori – in programma fino a giovedì 27 giugno – sono stati aperti lunedì pomeriggio dal rettore Francesco Basile, che ha sottolineato «l’impegno dell’ateneo catanese nella ricerca e in particolare sul tema della ‘resilienza’, grazie all’iniziativa della prof.ssa Cinzia Recca, diventato sempre più di moda negli ultimi decenni in diversi ambiti della ricerca accademica».

«Un tema sempre più attuale e contemporaneo» hanno aggiunto i direttori dei dipartimenti di Scienze umanistiche e Scienze della formazione, Marina Paino e Loredana Cardullo. A seguire Cinzia Recca, docente di Storia moderna nel dipartimento di Scienze della formazione dell’ateneo catanese e componente del comitato scientifico del convegno, ha introdotto la fondatrice del Royal Studies Network, Elena Woodacre, docente all’Università di Winchester. «Si tratta di una disciplina nuova ed emergente – ha spiegato Woodacre -. Gli studi di regalità, che pongono in evidenza l’aspetto femminile e l'attività all'interno della sfera reale, e gli studi di corte, che si concentrano sulla sede della corte e sull'interesse per la casa regnante, sono discipline assolutamente complementari ai tradizionali studi reali».

Proprio questi temi ultimamente sono stati coniugati con la “resilienza”, definita più spesso come adattamento positivo nonostante le avversità: «In altre parole, questo concetto può denotare la capacità di resistere ad un impatto o a delle trasformazioni, al fine di contrastare e provare nuovi modi di interpretare la difficoltà – hanno spiegato le docenti organizzatrici del convegno, Cinzia Recca del dipartimento di Scienze della formazione e Lavinia Gazzè del dipartimento di Scienze umanistiche -. Nel corso della conferenza sarà approfondito anche l’aspetto di come i sovrani, le corti, l’antico regime abbiano trovato le chiavi per la continuità e anche per la ripresa da quelle situazioni di fratture che tutte le corti hanno vissuto».