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Lo sviluppo del territorio tra Zone economiche speciali e Patto per Catania

A Palazzo dei Chierici una tavola rotonda con il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti. Il rettore Basile: "Impegno costante e cooperazione per lo sviluppo del territorio"

14 Dicembre 2017

“Siamo impegnati a cooperare con istituzioni, imprese e organizzazioni sindacali per lo sviluppo del territorio. Il nostro Ateneo, infatti, ha un ruolo cruciale nella crescita economica, non solo cittadina ma di tutto il Mezzogiorno e l'area Mediterranea". Con queste parole il rettore Francesco Basile è intervenuto alla tavola rotonda promossa dalla Cisl Catania "Patto per il Sud ed Economia del Mare. Opportunità di sviluppo e coesione sociale, tra Zone economiche speciale e il Patto per Catania".

All'incontro, che si è tenuto ieri mattina nalla Sala Libero Grassi del Palazzo dei Chierici, hanno partecipato, moderati dal giornalista Daniele Lo Porto, il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, il sindaco di Catania e presidente del consiglio nazionale dell'Anci Enzo Bianco e i segretari generali della Cisl regionale e provinciale Mimmo Milazzo e Maurizio Attanasio.

Le Zone economiche speciali - ha sottolineato ancora il rettore Basile - rappresentano un’importante opportunità proprio per la loro possibilità di attrarre investimenti esteri o extraregionali e di godere di incentivi, agevolazioni fiscali o deroghe normative. Nell’ambito della nostra “terza missione” abbiamo quindi l’obbligo di collaborare con le aziende che ne fanno parte – anche con il ruolo attivo del Parco scientifico e tecnologico della Sicilia di cui noi, insieme agli altri Atenei dell’Isola, siamo ente sostenitore -, sia per quanto riguarda la formazione del personale, sia per quanto riguarda il settore della “ricerca e sviluppo”, mettendo a loro disposizione le nostre professionalità e strutture all’avanguardia, come i laboratori di biotecnologia e nanotecnologia del centro servizi Brit e il Polo tecnologico di Ingegneria”.

Al centro dell'attenzione degli intervenuti gli investimenti infrastrutturali e le semplificazioni fiscali che possono creare condizioni nuove per imprese e lavoro. In questo senso, dal dibattito è venuta fuori la necessità di un fronte comune tra gli attori socio-economici del territorio. Porto, zona industriale e interporto i siti strategici che rappresenteranno i punti di riferimento di un grande distretto pronto a favorire nuovi insediamenti destinati a creare sviluppo e occupazione.

"Congiungere investimenti infrastrutturali - ha auspicato il ministro De Vincenti -, come previsto nel Patto per Catania, e coinvolgendo anche la Regione col Patto per la Sicilia, con le regole specifiche della Zes, che si basano sulle infrastrutture portuali, retroportuali e sulla logistica, rende possibile attrarre investimenti privati attraverso semplificazioni e vantaggi fiscali. Così è possibile ridurre il gap con il Nord e far diventare il Sud protagonista della ripresa italiana come sta già facendo".

"La concertazione territoriale a Catania ha permesso di guardare con fiducia al futuro - ha evidenziato infine Bianco - . Abbiamo grandi possibilità di crescita grazie al Pon Città metropolitana e alla Zes, con l'estensione dell'area portuale con l'ex cementificio, così da avere una grande opportunità per essere meno periferici e diventare centrali nel Mediterraneo".