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L'Università di Catania protagonista al Cern di Ginevra

La scienziata catanese Alessia Tricomi coordinatrice nazionale di un nuovo esperimento sulla Fisica dei raggi cosmici

30 Giugno 2015
G.M.

L'Ateneo catanese protagonista nel nuovo esperimento LHCf del superacceleratore di particelle LHC del Cern di Ginevra, dove è stato scoperto anche il bosone di Higgs. La coordinatrice nazionale dell'esperimento - importante per la calibrazione dei modelli di interazione tra particelle utilizzati per la fisica dei raggi cosmici di altissima energia - è infatti la scienziata catanese Alessia Tricomi, docente di Fisica sperimentale del dipartimento di Fisica e Astronomia.
L'apparecchiatura ha ripreso a funzionare dopo due anni di lavori di potenziamento - che gli hanno permesso di raggiungere l'energia record di 13 TeV  (13 mila miliardi di elettronvolt) - e sarà adesso sfruttata per lo studio delle particelle neutre che vengono prodotte a piccolissimo angolo nelle collisioni.
L'esperimento LHCf coinvolge in Italia, oltre all'Ateneo di Catania, anche le Sezioni di Catania e di Firenze dell'Infn, l'Università di Firenze e l'Ifac - Cnr di Firenze.

"Grazie anche alla collaborazione e all'impegno del team responsabile dell'acceleratore, la presa dati è andata benissimo, decisamente soddisfacente", ha commentato Alessia Tricomi. "L'analisi online degli eventi ha permesso di vedere i fotoni, i pioni neutri e i mesoni eta più energetici finora mai osservati in un acceleratore - ha spiegato la scienziata -. È un risultato davvero promettente e nei prossimi mesi gli scienziati della collaborazione LHCf si concentreranno sulla fase di analisi dei dati: in particolare, grazie alla presa dati comune con ATLAS, gli eventi raccolti durante questo speciale run permetteranno una comprensione sempre migliore dei meccanismi di interazione adronica, e questo ci aiuterà a comprendere un po' di più i raggi cosmici che incessantemente "piovono" dallo spazio sul nostro pianeta".

Già durante le prese dati svolte negli anni precedenti al Large Hadron Collider del Cern, ad energie fino a 7 TeV, questo esperimento aveva raccolto dati che si sono rivelati preziosi per la fisica dei raggi cosmici al fine di comprenderne più finemente  la composizione e di individuare i fenomeni astrofisici che li originano.