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Il neurologo dell’Università di Catania per i prossimi due anni sarà alla guida della società scientifica che si occupa di Parkinson, demenze e malattie del movimento. Eletta nel consiglio direttivo anche la docente dell’Ateneo Alessandra Nicoletti
Il prof. Mario Zappia, ordinario di Neurologia del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “Gian Filippo Ingrassia” dell’Università di Catania, è il nuovo presidente dell'Accademia Limpe-Dismov, la società scientifica che si occupa di Parkinson, demenze e malattie del movimento.
Eletto due anni fa ma entrato in carica nei giorni scorsi il prof. Zappia resterà in carica per il prossimo biennio. Nei giorni scorsi è stato eletto anche il consiglio direttivo dell’Accademia del quale fa parte anche la prof.ssa Alessandra Nicoletti, anche lei ordinario di Neurologia nel dipartimento Ingrassia.
“Sono orgoglioso per questo incarico – spiega il prof. Zappia – perché l’Accademia Limpe- Dismov è una società storica, che ha 50 anni di vita, dopo la Società di italiana di Neurologia, ha il più alto numero di associati con oltre 600 professionisti. Si tratta di un riconoscimento per il lavoro svolto, che proietta la clinica di Catania tra i principali centri italiani”.
“Nei prossimi due anni – sottolinea il prof. Zappia -, insieme al neoletto consiglio direttivo lavoreremo duramente per lo sviluppo dei tre pilastri sui quali si fonda l’Accademia: la ricerca, l’attività di formazione e informazione e gli aspetti assistenziali. Per quanto riguarda il primo punto, dobbiamo lavorare per potenziare la ricerca multicentrica, ossia congiunta con i centri specializzati nelle malattie studiate dell’Accademia; per quanto riguarda l’attività di formazione intendiamo creare corsi residenziali indirizzati sia a medici specialisti sia a caregivers su aspetti peculiari di malattie quali Neurofisiologia, Neuroepidemiologia, Neurofarmacia… Per ciò che concerne gli aspetti assistenziali dobbiamo puntare molto sul potenziamento dei rapporti con gli enti istituzionali come assessorati e Ministero della Salute per la creazione di reti efficienti tra ospedale e territori”. “Intendiamo inoltre – conclude il neopresidente – sviluppare nuovi registri di malattia soprattutto per patologie ancora poco conosciute e definite come, ad esempio, l’idrocefalo normoteso”.