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Un riconoscimento per Roberta Pecoraro, giovane ricercatrice del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali
La dott.ssa Roberta Pecoraro, ricercatrice del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali ha ricevuto il premio per la migliore comunicazione al XV International Conference on Ecotoxicology and Environmental Safety che si è tenuto in modalità a distanza a Sydney il 30 e il 31 agosto scorsi.
Laureata in Biologia sanitaria all’Università di Catania, la dott.ssa Pecoraro ha conseguito il titolo di dottore di ricerca nel 2017 e fin dalla tesi di laurea ha collaborato con il team di ricerca della prof.ssa Maria Violetta Brundo, occupandosi dello studio a breve e lungo termine degli effetti tossici di nanomateriali ingegnerizzati su diversi modelli animali.
Il contributo selezionato dal titolo “Toxicity evaluation of reduced grapheneoxide on first larval stages of Artemia sp.”, rientra negli obiettivi del progetto AIM (Attraction and International Mobility) volto a identificare la potenziale tossicità dei nanomateriali e delle nanoparticelle utilizzabili per migliorare la qualità dell’acqua negli impianti di acquacoltura intensiva, al fine di implementare la sostenibilità nell’industria ittica da allevamento.
La ricerca, in sintonia con la Strategia Regionale dell’Innovazione, rientra nell’ambito del BlueGrowth e scaturisce da una collaborazione con il dott. Roberto Fiorenza, RTDa PON-AIM presso il dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Catania.
Obiettivo dello studio è stato valutare il potenziale effetto tossico dei nanocompositi di ossido di grafene ridotto abbinato a biossido di titanio (TiO2-rGO) sui naupli di Artemia sp. mediante short term test. I nanocompositi di ossido di grafene ridotto con biossido di titanio (TiO2-rGO) sono stati preparati attraverso una procedura green basata sulla fotoriduzione solare che consente di ottenere fotocatalizzatori sfruttando le proprietà fotocatalitiche del titanio attivato dall’irraggiamento solare ed evitando temperature e pressioni elevate solitamente necessarie per la sintesi idrotermale del composto standard.