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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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“Sarà integrata, efficiente e smart”: questi gli obiettivi del Piano degli spostamenti casa-università affidato alla nuova Mobility Manager Michela Le Pira. Inturri: “Ridurre gli impatti ambientali del traffico è una nostra precisa responsabilità sociale”
Pochi giorni fa, il terzo Rapporto Osmm (Optimal Sustainable MObilithy Mix) di Agici - Finanza d’Impresa, una società di ricerca e consulenza specializzata nel settore delle utilities, delle rinnovabili, delle infrastrutture e dell’efficienza energetica, ha relegato impietosamente Catania tra i capoluoghi di provincia italiani con i peggiori Indici di mobilità sostenibile, dovuti a spostamenti urbani poco efficienti e di rilevante impatto ambientale.
Da diversi anni, ormai, l’Università di Catania, in network con le istituzioni regionali e cittadine e i principali operatori di mobilità urbana, cerca di invertire questa tendenza agendo su più fronti, come è stato ribadito nella giornata informativa su "Mobility Management a Unict - Verso una mobilità integrata, flessibile e sostenibile per la comunità universitaria", che si è tenuta lo scorso 20 ottobre nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università.
In foto da sinistra Michela Le pira, Giuseppe Inturri e Giovanni La Via
La sostenibilità è infatti una delle sfide più rilevanti della nostra società e la governance dell’Università di Catania ha deciso di affrontarla, per quanto attiene a tutte le sue missioni istituzionali (didattica, ricerca e terza missione), anche con la recente istituzione di una specifica cabina di regia e dotandosi di un nuovo piano strategico che contiene una stretta correlazione tra le politiche di ateneo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030.
«Con i suoi 40 mila studenti, 2500 tra professori e dipendenti, 17 dipartimenti e 24 centri di ricerca, ogni giorno la nostra università genera decine di migliaia di spostamenti verso le sedi di studio e lavoro – ha ricordato il delegato del rettore alla Mobilità e al coordinamento della Sostenibilità Giuseppe Inturri -. Ridurre gli impatti attraverso la promozione della mobilità sostenibile per l’accessibilità alle sedi universitarie e per la vivibilità della nostra città è una nostra precisa responsabilità sociale. Non dimentichiamo che i trasporti vincolati ancora in larga parte all’uso individuale dell’automobile, contribuiscono per il 25% alle emissioni di gas climalteranti e a molti altri impatti sull’ambiente, sulla salute e sul degrado delle nostre città».
Il parcheggio di via Santa Sofia (foto Alfio Russo)
Ma queste azioni – è stato aggiunto - favoriscono anche le politiche di welfare per gli studenti, abbinando mobilità e diritto allo studio tramite gli abbonamenti a prezzo agevolato per i mezzi urbani, fornendo ai giovani esempi e buone pratiche in vista delle sfide che attendono le classi dirigenti del futuro. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Ateneo Giovanni La Via: «La situazione attuale, nazionale e internazionale – ha osservato La Via – ci spinge a perseguire politiche energetiche e organizzative di massima efficienza e rispetto ambientale. Anche per questo, abbiamo avviato una strettissima collaborazione con le aziende di trasporto locale, e adesso pure con gli operatori di micro mobilità urbana, per incentivarne l’uso e la fruibilità da parte della comunità studentesca, chiedendo loro soltanto un piccolo contributo economico affinché si sentano responsabilmente coinvolti in questo processo. Siamo quindi sempre disponibili a migliorare l’offerta, accogliendo tutte le proposte che possono arricchire questo ventaglio di opportunità rendendo i servizi ancora più efficienti e convenienti».
Tutte le misure non sono comunque iniziative estemporanee ma viene perseguito un alto livello di coordinamento, affidato in particolare alla nuova Mobility Manager dell’Ateneo, la prof.ssa Michela Le Pira, insediata da pochi giorni e già al lavoro sul nuovo Piano degli spostamenti casa-università, con la supervisione della cabina di regia sulla Sostenibilità. «Catania è stato uno dei primi atenei a promuovere iniziative di Mobility Management e a dotarsi di un piano, già nel 2009 – ha ricordato Le Pira - A partire da questo, dalle iniziative successive e dagli accordi di collaborazione con gli enti operanti nel territorio, si delineano le direttive e i principi con cui si redigerà il nuovo Pscu di Unict, orientato agli studenti e ai dipendenti dell’Ateneo, rispettoso delle variazioni strutturali in atto nella domanda di mobilità e delle nuove linee di forza del trasporto urbano. L’obiettivo è quello di proporre soluzioni per ridurre l’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane che permettano di adottare una mobilità sempre più integrata, sostenibile e smart, per esempio grazie all’utilizzo di app come Moovle o Parksmart, e incentivando il cambiamento degli atteggiamenti e del comportamento degli utenti. Ciò deve permettere di ingenerare benefici per i dipendenti, per l’Università e per tutta la collettività».
Un significativo ‘endorsement’ alla missione affidata alla Mobility manager è giunto dal prof. Matteo Ignaccolo, ordinario di Trasporti e nuovo direttore del dipartimento di Ingegneria civile e Architettura, coordinatore di un progetto di ricerca nazionale che riguarda il trasporto ‘a domanda debole’, condiviso, pubblico e a domanda: «Fino a pochi anni fa si pensava che il problema dell’intasamento di auto e motorini alla Cittadella universitaria dipendesse dalla carenza di parcheggi. Aumentando a dismisura i posti auto, però, il problema si è drammaticamente riproposto; le soluzioni vanno quindi trovate coinvolgendo la nostra comunità e l’intera città, rendendo convenienti ed efficienti le soluzioni di mobilità alternative all’uso dei veicoli privati verso tutte le sedi universitarie».
«D’altra parte – ha aggiunto il professor Inturri - l’Università non gestisce direttamente propri servizi di mobilità, quindi si è fatta promotrice di una forte collaborazione con enti e operatori di trasporto nelle fasi di studio e pianificazione per la realizzazioni di nuovi sistemi di trasporto: realizzazione del Brt1, finanziamento delle tratte metropolitane Stesicoro-Aeroporto e Nesima-Misterbianco, progetto della rete ciclabile, coordinamento scientifico del Piano urbano del Traffico e del Piano urbano della Mobilità sostenibile, infomobilità, sono alcuni esempi». La seconda linea d’azione fa leva sulla stipula di accordi e convenzioni per ottenere condizioni vantaggiose per l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale per la comunità accademica: «Abbonamenti agevolati a bus e metro per gli studenti, che pagano solo 20 euro all’anno; parcheggi scambiatori praticamente gratuiti, contributi per il trasporto pubblico extraurbano, condizioni di vantaggio per bike sharing, car sharing e monopattini elettrici, sono frutto di questo altro approccio».
Il confronto è stato poi ulteriormente corroborato dagli interventi dei ‘partner’ di Unict, con Ferrovia Circumetnea (il dirigente amministrativo Mario Lo Bello), Amts (il direttore generale Marcello Marino), i rappresentanti dell’azienda di servizi di micro mobilità elettrica DOTT (Carla Spampinato) e dell’app per la mobilità urbana Moovle (Riccardo D’Angelo), della start up Parksmart (Giuseppe Patanè), di Legambiente (Viola Sorbello), del Comune di Catania (Gianluca Emmi), del rappresentante degli studenti Alessio Liberti.
Lo Bello (Fce) ha reso noti i dati sulla bigliettazione elettronica della metropolitana cittadina, spiegando che alla fine del 2022 dovrebbero essere circa 3 milioni e 700 mila gli utenti complessivi: un dato in ripresa rispetto al crollo registrato nel 2020 e nel 2021, ma ancora non paragonabile rispetto ai 6 milioni del 2019: «Con l’entrata in funzione dell’app Fce – ha aggiunto – già 11 mila studenti in pochi giorni hanno richiesto e acquisito l’abbonamento in convenzione con Unict». E già 900 in meno di un mese sono gli iscritti universitari all’app DOTT e oltre 3500 i noleggi effettuati con i codici di sconto rilasciati, grazie alla convenzione che prevede il 30% di sconto per tutto il personale universitario e gli studenti, ha annunciato Carla Spampinato. «Il trasporto di massa va pensato in maniera integrata – ha osservato Marcello Marino (Amts) -: ormai a Catania la dorsale è la metropolitana, il trasporto su gomma e le altre forme di mobilità dovranno esercitare una funzione di ricucitura sul territorio, e tutti gli utenti dovranno rendere più flessibili le loro abitudini mentali, la stessa Amts dovrà orientarsi sempre più verso un’offerta di trasporto on demand».
Il parcheggio della stazione Milo (foto Alfio Russo)
«La nostra ambizione, d’intesa con amministrazione comunale e soggetti attuatori della mobilità – ha concluso il prof. Inturri -, è far crescere quindi il carattere di Catania come città universitaria, e che i nostri studenti vivano il loro percorso universitario dentro un contenitore urbano attento alla qualità della vita, alla tutela della salute, all’equilibrio del pianeta, e che includa il diritto ad una mobilità sostenibile all’interno del diritto allo studio».