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Ai Benedettini il congresso nazionale dell’Associazione per la Storia della Lingua italiana
La lingua italiana è la quarta più studiata nel mondo con più di due milioni di studenti in 115 paesi tramite gli Istituti Italiani di Cultura. Il dato è stato fornito nel corso della III edizione degli Stati Generali della lingua italiana nel mondo che si è svolta a Roma nei giorni scorsi e che ha anticipato il XIII congresso nazionale dell’Associazione per la Storia della Lingua italiana (Asli), ospitato dall’Università di Catania e inaugurato questa mattina nell’Auditorium Giancarlo De Carlo del Monastero dei Benedettini.
“Un evento di grande importanza – ha spiegato il prorettore Giancarlo Magnano San Lio aprendo i lavori – perché ospita alcuni dei più importanti linguisti e storici della lingua a livello internazionale. E’ un grande onore che l’Asli abbia scelto Catania e la nostra università. La lingua nazionale va protetta in quanto forma di articolazione del pensiero di un popolo. Questo ovviamente non significa chiudersi e non riconoscere l’importanza delle lingue straniere, la cui conoscenza, soprattutto in un mondo globalizzato come il nostro, resta fondamentale. Difendere la nostra lingua resta però fondamentale perché essa fa parte del nostro patrimonio culturale”.
Pragmatica storica dell’italiano. Modelli e usi comunicativi del passato. Su questa tematica si confronteranno i soci Asli fino a mercoledì 31 ottobre. “Tre giorni – spiega l’organizzatrice dell’evento, la prof.ssa Gabriella Alfieri, ordinario di Storia della Lingua nel Dipartimento di Scienze umanistiche (Disum) – durante i quali ci confronteremo attraverso sessioni plenarie e parallele. La tematica affrontata rientra in uno degli ambiti più dinamici e suggestivi della ricerca linguistica, cioè la Pragmatica e in particolare la pragmatica storica, che all’estero è un settore consolidato di studi, mentre in Italia è ancora un fronte pionieristico di ricerca. Il Congresso mira proprio a creare prospettive e metodi di ricerca, gettando le basi per una più adeguata esplorazione degli usi comunicativi del passato, come chiarisce il sottotitolo del congresso. In tal senso vanno le sezioni del temario: Metodi e prospettive della ricerca pragmatica, Atti linguistici e generi testuali in diacronia; (S)cortesia storica, e Tradizioni discorsive, spazi, modelli e usi comunicativi, anche in prospettiva interculturale”.
“Si tratta del secondo congresso Asli ospitato dall’Università di Catania – ha sottolineato il presidente dell’Associazione Michele Cortelazzo -, a dimostrazione dell’eccellenza della tradizione degli studi linguistici che caratterizza questo Ateneo. Vorrei ringraziare tutti i colleghi che si sono impegnati come parte attiva per la buona riuscita dell’evento: non solo la prof.ssa Alfieri, ma anche i colleghi del comitato scientifico Giovanna Alfonzetti, Paolo D’Achille, Claudio Giovanardi, Giuseppe Polimeni, Rosaria Sardo e Pietro Trifone, oltre alla dott.ssa Daria Motta che ha curato gli aspetti logistico-organizzativi”. “Quando mi è stato proposto questo argomento per il nostro congresso – ha concluso il presidente Cortelazzo - ero un po’ scettico, perché si tratta di una tematica nuova per la nostra associazione. Ma ho notato con piacere che mi sbagliavo: gli oltre 90 contributi previsti dimostrano che i soci hanno risposto con entusiasmo”.