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Dsps, consegnato a Palazzo Pedagaggi il “Premio Human Rights Defender” di Amnesty International - Sicilia
Il simbolo di Amnesty International, la candela nel filo spinato, richiama alla necessità di tenere accesi i riflettori sulle violazioni dei diritti umani nel mondo. Proprio nella volontà di «tenere la candela accesa», il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali ha ospitato ieri il “Forum Human Rights Defender – HRD 2022”.
Ogni anno il Forum assegna un riconoscimento a coloro i quali, nel loro Paese, rischiano la vita per difendere i diritti umani. Quest’anno il premio è stato assegnato al difensore dei diritti umani Mohamed Dihani. In ragione del suo impegno a favore della libertà, l’attivista saharawi è stato duramente perseguitato.
A portare i saluti istituzionali la direttrice del Dsps, prof.ssa Pinella Di Gregorio, convinta che si debba «mantenere, come ricercatori, docenti e istituzioni universitarie, la barra dritta sul tema dei diritti umani, schierandosi, senza se e senza ma, con le persone che nel mondo si battono per la democrazia e i diritti umani». Ha portato i suoi saluti anche la dott.ssa Vincenza Venezia, coordinatrice del Forum HRD per Amnesty Sicilia.
L’evento è stato moderato dalla prof.ssa Stefania Panebianco, docente di Politica del Mediterraneo che, menzionando l’impegno profuso dal dipartimento nel promuovere tra gli studenti una maggiore consapevolezza del valore della democrazia e dei diritti umani, ha voluto sottolineare come occorra «non trascurare princìpi, valori e diritti su cui è necessario vigilare». Questo è il messaggio principale che l’evento ha voluto trasmettere.
Sui profili giuridici della libertà d’espressione è intervenuta la prof.ssa Daniela Fisichella, docente di Diritto internazionale. Se non mancano, al livello internazionale, strumenti giuridici di protezione della libertà di espressione, è comunque necessario «tenere alto il livello di guardia e investire sulla consapevolezza delle generazioni più giovani».
Sul tema della libertà di espressione in Marocco, la coordinatrice del Comitato Consultivo Internazionale di Amnesty Italia, Giusi Squillaci, ha conversato con Mohamed Dihani. Il racconto dell’attivista, delle sparizioni forzate, delle detenzioni arbitrarie e delle torture di cui è stato vittima in ragione del suo impegno, esercitato pacificamente, ha colpito ed emozionato i presenti. Al termine dell’evento, la consegna del premio.