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"Prendere le misure al digitale per combattere le fake news"

A Scienze politiche un incontro con i commissari dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Mario Morcellini e Francesco Posteraro

13 Febbraio 2018
Giuseppe Melchiorri

La nuova comunicazione tra internet, bufale e fake news e il ruolo centrale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, un’autorità ormai centrale nella vita democratica del nostro Paese. E’ stato questo l’argomento del confronto, dal titolo “Agcom: le funzioni di regolazione e vigilanza di fronte ai cambiamenti della comunicazione”, che si è svolto questa mattina nell’aula magna del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania (Dsps). L’incontro rientrava nell’ambito del Piano di Ricerca 2016/2018 “Consenso e Autorità. Nuove fonti e nuovi modelli di esercizio del potere” e delle attività didattiche del dottorato di ricerca in Scienze politiche e sociali”, del Master in “Customer Care e Tutela dei consumatori” e dei corsi di laurea magistrale in “Scienze delle Pubbliche amministrazioni” e in “Sociologia”.

Al convegno, aperto dagli indirizzi di saluto del direttore del Dsps Giuseppe Vecchio, sono intervenuti i commissari Agcom Mario Morcellini e Francesco Posteraro, la direttrice del Servizio ispettivo, registro e Corecom di Agcom Ivana Nasti e la presidentessa del Corecom Sicilia Maria Annunziata Astone, oltre ai docenti del dipartimento Maurizio Avola, Felice Giuffrè, Guido Nicolosi e Carlo Pennisi.

“Con la giornata odierna – ha spiegato il prof. Vecchio – continuano gli incontri avviati lo scorso anno accademico con le autorità garanti di vari settori. Il nostro dipartimento si caraterizza per l’intenso rapporto tra giuristi, sociologi, politologi, economisti e storici che lo compongono, dovuto al fatto che in qualità di studiosi siamo chiamati a prendere atto del superamento dello stato di diritto nelle forme immaginate nel passato. La società moderna si auto-organizza e il processo normativo non passa più solo attraverso il sistema legislativo tradizionale, come dimostrano, ad esempio, le prossime linee guida in materia sanitaria che saranno prodotte dalle stesse società scientifiche o le linee guida già prodotte dall’Anac”.

“Il processo di privatizzazione a cui assistiamo da anni in Italia e non solo – ha esordito l’avv. Posteraro – ha come conseguenza il dovere assicurare una tutela rafforzata a diritti costituzionalmente garantiti, che senza una regolamentazione corretta potrebbero essere a rischio. Pensiamo alle leggi sulla concorrenza, al diritto dell’informazione, al corretto funzionamento dei servizi di pubblica utilità…Nella stessa direzione ha operato contemporaneamente il diritto europeo. Siamo passati quindi dal modello dello Stato imprenditore a quello dello Stato regolatore”.

“Le singole autorità garanti – ha continuato Posteraro - sono indipendenti tra di loro, ognuna con il proprio ordinamento e le proprie pecularietà, ma hanno anche dei tratti comuni: godono di estranietà al circuito rappresentativo e indipendenza dalla politica, di autonomia organizzativa e non hanno una piena autonomia finanziaria e contabile. Altra caratteristica comune è il possesso di importanti competenze tecniche”.
“In particolare l’Agcom – ha concluso il commissario - ha diverse competnze su una pluralità di materie che vanno dalla comunicazione elettronica a quella audiovisiva, all’editoria, ai servizi postali. Ha poteri di controllo anche in materia tariffaria e di qualità, oltre a poteri amministrativi e consultivi. Pecularietà di Agcom nel panorama nazionale, e non solo, è l’articolazione sul territorio attraverso i Comitati regionali per le Comunicazioni (Corecom), istituiti proprio per essere più vicini ai cittadini”.

“La criticità principale nell’ambito della comunicazione – ha affermato il prof. Morcellini – è quella che in gergo si chiama “disintermediazione”, cioè l’assoluta sfiducia che i cittadini hanno nei confronti della mediazione dell’esperto comunicatore. Da questa derivano una seconda criticità che si definisce “incattivimento” e una terza, “l’individualismo”, cioè l’autoverifica delle fonti. Purtroppo, non tutti hanno le competenze culturali per questo lavoro di verifica e ciò produce bufale e fake-news che si propagano “viralmente”, in particolare attraverso la rete”.

“La nuova sfida dell’agenzia – ha continuato il prof. Morcellini -  è proprio quella di prendere le misure al digitale. Abbiamo intrapreso la strada dell’autoregolamentazione attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico sulla disinformazione, con tutti i players della comunicazione e sono state già stipulate le prime linee guida per la prossima campagna elettorale”.

“Agcom – ha evidenziato l’avv. Nasti – nasce come autorità convergente di tre funzioni: regolatoria, sanzionatoria e semicontenziosa. Il nostro obiettivo finale, per mandato di diritto europeo, è la tutela del consumatore attraverso la regolazione dei comportamenti delle imprese sul mercato. Abbiamo il compito precipuo di garantire la parità di accesso al mercato a tutti gli operatori, che non significa condizioni uguali per tutti, ma significa garantire un mercato non chiuso, né monopolistico, né oligopolistico. Il nostro valore aggiunto sono i Corecom perché rappresentano il nostro braccio sul territorio, rispondendo al cosiddetto principio di sussidiarietà”.

“Come Corecom Sicilia – ha, infine, affermato la prof.ssa Astone – abbiamo in programma per il 2018 delle attività che punteranno, in primo luogo, a far conoscere ai cittadini le nostre attività, ancora purtroppo sconosciute alla maggioranza dei siciliani. Il nostro comitato opera gratuitamente per tutelare i cittadini, sia sotto il profilo dei diritti fondamentali della persona, ovvero attraverso un’attività di monitoraggio che consente di accertare se determinati contenuti violino, ad esempio, il diritto alla riservatezza o all’identità, sia sotto quello dei diritti patrimoniali ovvero attraverso l’opera di conciliazione nelle controversie tra utenti e operatori telefonici. Rispetto a quest’ultima attività siamo già presenti a Palermo, Catania e a breve lo saremo anche a Messina”.

Dopo il convegno gli ospiti sono stati ricevuti nei locali del Palazzo centrale dal rettore Francesco Basile.