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Illustrate le “potenzialità” dei canali di comunicazione dell’Università di Catania
Dalle origini al presente con uno sguardo anche al futuro dei canali di comunicazione dell’Università di Catania. Un “racconto” di 15 anni di storia per illustrare Radio Zammù e Zammù Tv grazie al quinto appuntamento – dal titolo “Web Radio e Web TV d'Ateneo” – dei seminari “AICUN Caffè”, organizzati dall'Associazione Italiana dei Comunicatori di Università, alla quale aderiscono i professionisti che a vario titolo si occupano delle attività di comunicazione nelle università, nelle istituzioni di istruzione superiore e nei centri di ricerca in Italia.
L’Università di Catania aderisce da tre anni ad Aicun che, dal 1992, segue l’evoluzione della Comunicazione nelle università italiane e promuove le attività di networking per lo sviluppo delle professionalità in questo settore. Da due anni, grazie ad una collaborazione con l’Associazione della comunicazione pubblica e istituzionale, AICUN ha avviato interventi nell’ambito della formazione specialistica e, dal 2019 ha promosso la nascita della comunità di pratica UniCOM all’interno del Consorzio Interuniversitario sulla Formazione. Aicun, inoltre, è associata ad EUPRIO, l’associazione europea dei comunicatori universitari alle cui attività aderirà anche Catania dal prossimo anno con il convegno internazionale che sarà ospitato a Trieste.
A raccontare la “storia della comunicazione” dell’ateneo catanese sono stati Laura Vagnoni, vicario del dirigente dell’Area per la Comunicazione e le Relazioni Internazionali (Acri) dell’Università di Catania, Alberto Conti, station manager di Radio Zammù, Salvo Noto, responsabile delle “Produzioni multimediali” d’Ateneo e da Irene Alì, coordinatrice della Comunicazione digitale, alla presenza di tutto lo staff dell’Acri.
L’Area per la Comunicazione e le Relazioni Internazionali, diretta dall’ing. Lucio Mannino, ha ricevuto un forte impulso nell’ultimo anno grazie agli indirizzi strategici di una cabina di regia di delegati del Rettore coordinata dal prof. Rosario Castelli, e metterà a punto con il nuovo anno un primo Piano di comunicazione che valorizzerà i diversi settori della stampa, del web, dei social media e del marketing, con un’attenzione sempre particolare alla radio e alla TV di Ateneo che ne distinguono l’identità.
«Con questi due canali puntiamo a raggiungere più facilmente gli studenti universitari, ma anche l’intero tessuto sociale, svolgendo un ruolo importante si in ambito didattico, che di comunicazione della ricerca che di terza missione - ha spiegato Laura Vagnoni –. Quello che offriamo è un servizio d’Ateneo molto apprezzato, soprattutto in un periodo in cui per forza di cose parliamo ai nostri pubblici solo a distanza».
A seguire Salvo Noto ha illustrato i contenuti di “Zammù Tv”, la web tv d’ateneo, evidenziando i contenuti (lezioni online, conferenze e seminari, prodotti istituzionali promozionali dell’ateneo e dell’offerta formativa, documentari di valorizzazione della ricerca, livestream dei grandi eventi) e i numeri fin qui registrati: oltre 25mila iscritti al canale Youtube d’ateneo, 625mila ore di produzione, 5,8 milioni di visualizzazioni con oltre 50 Paesi di provenienza degli utenti (in prevalenza italiani (89%), ma anche dalla Germania, Stati Uniti, Svizzera e Regno Unito).
Alberto Conti, invece, ha ricordato “l’aspetto pioneristico” di Radio Zammù, fondata nel 2005 da un gruppo di studenti su proposta dei docenti Enrico Escher e Luciano Granozzi dell’allora facoltà di Lingue e nel 2007 divenuta radio ufficiale dell’ateneo catanese. Una radio che trova la propria forza «nella creatività ed entusiasmo degli studenti sempre pronti a scommettersi in questo campo nonostante il fatto che, quella radiofonica, non sia ancora una disciplina ufficiale dei percorsi didattici – ha aggiunto Alberto Conti -. Una radio sempre giovane grazie al continuo ricambio generazionale».
Il futuro? Sicuramente i podcast e una integrazione maggiore tra tutti i canali di comunicazione.
«Senza dubbio i podcast rappresentano il futuro di parte della comunicazione di un ateneo – spiega Alberto Conti -. Li abbiamo lanciati in pieno lockdown con un buon riscontro tra gli studenti con le prime 10 puntate».
Per Laura Vagnoni la prossima sfida dell’Università di Catania è raggiungere il massimo livello di integrazione di tutti i canali di comunicazione, aumentare la riconoscibilità e il valore identitario dell’Ateneo e proiettarci in ambito internazionale con prodotti audiovisivi accessibili a tutti anche grazie alla sottotitolazione in lingua inglese e all’utilizzo della lingua dei segni.