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Ricerca e Innovazione, per le imprese siciliane 170 milioni di euro

A Economia si è discusso delle modalità di accesso ai fondi disponibili nell'ambito delle linee del Po Fesr 2014/2020

29 Giugno 2017

Un finanziamento di 170 milioni di euro per le imprese siciliane grazie alle quattro azioni del Po Fesr 2014/2020 pubblicate il 23 giugno scorso in Gazzetta Ufficiale.

Per accedere ai finanziamenti sarà necessario inoltrare le domande entro 30 o 90 giorni, a seconda della misura, mentre entro luglio saranno divulgati in Gurs anche i bandi per le restanti azioni dell’Obiettivo Tematico 1 (OT1), con la sola eccezione del punto 1.3.2 che riguarda i cosiddetti “Living Lab”.

Un tema su cui imprenditori, consulenti e startupper si sono confrontati grazie al convegno dal titolo "Progettazione Straight up per la partecipazione ai bandi di finanziamento pubblico-privato" organizzato dal Dipartimento Economia e Impresa (Dei) dell’Università di Catania, in collaborazione con l’Ordine dei Commercialisti, alla presenza del rettore Francesco Basile, del direttore del Dei Michela Cavallaro, del segretario dei Commercialisti Maurizio Stella e del prof. Marco Romano, promotore dell’incontro che ha concluso un ciclo di seminari professionalizzanti sul tema.

A presentare i bandi il dirigente dell’assessorato regionale alle Attività produttive Dario Tornabene, il quale ha spiegato che “con la consapevolezza che questi fondi erano attesi da tempo dalle imprese siciliane, abbiamo lavorato senza sosta per sbloccare tutte le autorizzazioni necessarie alla pubblicazione in Gazzetta”.

“Le specifiche dei bandi sono on line dalla fine di aprile proprio per consentire di preparare per tempo i progetti – ha aggiunto -. Per quelle misure che prevedono l’ordine cronologico di presentazione sarà attivato un sistema di prenotazione delle domande, per evitare l’affannosa gara al click. Invece per i progetti che dovranno essere classificati per merito, i tempi potranno essere contratti attraverso il lavoro preventivo di valutazione dei fornitori iscritti al Catalogo dei Servizi istituito col Ddg (decreto dirigente generale) 513 del 10 marzo 2017”.

 La logica del Po Fesr – secondo l’analisi della prof.ssa Elita Schillaci, docente del Dei – è dunque «destinare le risorse ai progetti che hanno una visione imprenditoriale forte e completa, e sono in fase avanzata di definizione. I finanziamenti devono supportare le idee, non esserne la causa. Far nascere startup solo per intercettare i fondi, senza un output concreto e sociale per il territorio, non significa fare impresa». Da qui la sensibilizzazione all’approccio “straight up”, portata avanti dal prof. Romano e dall’Ordine Commercialisti con attività formative per i professionisti. «Sinonimo di straight up è l’azienda operosa e autentica – ha ribadito Marco Romano – il cui business plan è lo specchio funzionale di un’attività concreta che contribuisce all’arricchimento del tessuto produttivo». Una teoria non sempre messa in pratica, come è emerso dagli interventi degli altri relatori: il commercialista Sebastiano Impallomeni – che ha illustrato le misure d’incentivo alle imprese contenute nell’Obiettivo tematico 3 – il consulente aziendale Paolo Loreto, e l’avvocato Luigi Randazzo, il quale ha sottolineato che il sostegno alle aziende si manifesta anche nel campo dei beni immateriali come la proprietà intellettuale.

Le azioni dell’OT1 che saranno bandite entro fine luglio verranno destinate ai progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo, alle infrastrutture strategiche di ricerca, alla partecipazione degli attori siciliani a piattaforme di concertazione e reti nazionali ed europee, alle start up innovative ad alta intensità.