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Inaugurata la mostra al Monastero dei Benedettini di Catania, visitabile fino al 7 marzo
Dal raccontare in grafica la Vuccìria di Palermo, mercato storico decaduto che potrebbe essere utilizzato come brand, al creare una segnaletica interna di un edificio storico come il Monastero dei Benedettini di Catania partendo dalla comunità di studenti che lo vive quotidianamente. Sino al promuovere un prodotto di una specifica azienda siciliana, come il caffè ad esempio o a realizzare un marchio con un concorso di idee, come accaduto ad Architettura a Siracusa. Comunicare il territorio e comunicarlo in modo qualitativamente elevato ed efficace non è semplice, ma è possibile. Anzi, sempre più necessario. Serve un processo di sviluppo dell’identità che sfoci in una comunicazione originale, vera, profonda, condivisa. L’unica davvero efficace. Ci sono già alcuni esempi felici, ma in Sicilia c’è ancora tanto da fare, riuscendo anche a mutare difficoltà in opportunità comunicative.
«Nonostante la presenza di progettisti e visual designer di elevata qualità, infatti, c’è ancora molta disattenzione da parte delle imprese degli enti pubblici. L’intento di “Sicilia Felicissima” è proprio mettere in comunicazione gli uni e gli altri per riuscire a promuovere una progettazione visiva comparabile con quella esistente nel panorama internazionale. Ma al Sud serve un sano pragmatismo per riuscire in questa operazione». Parola di Vanni Pasca, Direttore scientifico di Abadir Accademia di Design e Arti Visive che questa mattina al Monastero dei Benedettini di Catania, con Aiap - Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva e l’azienda Caffè Moak, ha promosso il convegno “Sicilia Felicissima. Comunicazione visiva e territorio” e la mostra che espone i lavori dell’omonimo concorso giunto alla seconda edizione.
«Con Sicilia felicissima – dice Lucia Giuliano, direttore di Abadir - vogliamo dare un segnale, soprattutto alle istituzioni e alle imprese: la comunicazione visiva è uno strumento importante di sviluppo del territorio e non può essere improvvisata. Troppe imprese e troppi enti pubblici sono ancora assenti su questo fronte, ritenendolo forse secondario o di poter fare da sé, senza rivolgersi ai professionisti del settore. Per questo sin dalla prossima edizione di Sicilia felicissima ci ripromettiamo di avviare un confronto ancora più serrato con chi deve promuovere un prodotto e un territorio».
In apertura dei lavori, i saluti istituzionali del professore Davide Bennato (che poi modererà parte dei lavori) in rappresentanza del DISUM Università degli Studi di Catania; di Roberto De Luca, Giovani Imprenditori di Confindustria Catania; Fabrizio Russo, Fondazione e Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Catania; Bruno Messina, Struttura Didattica Speciale di Architettura Siracusa; Andrea Branciforti, Presidente ADI Sicilia; Annalisa Spadola, Direttore Marketing Moak; Barbara Mirabella, Assessore alla Cultura Comune di Catania; Lucia Giuliano, Direttore Accademia Abadir.
Progettisti, imprese, enti pubblici a confronto a Catania, dunque, su un tema sempre più centrale: comunicare visivamente il territorio, sia nella sua componente privata sia in quella pubblica come sono enti e università. Antonio Perdichizzi, Ceo di Tree e uno dei quattro relatori chiamati a intervenire davanti a una nutrita platea di studenti, operatori e imprenditori, non ha dubbi: «La comunicazione ha un ruolo chiave nell’innovazione e nella crescita delle imprese. E una comunicazione di qualità è volano per lo sviluppo economico, culturale e sociale sui territori. In un contesto come quello siciliano bisogna ripartire con piani e linguaggi nuovi, il leader dell’aziende deve essere un grande community manager». Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE rende esplicito come «anche l’arte contemporanea può essere veicolo di comunicazione del territorio, anche in termini di restituzione: può valorizzare e fare un’operazione di conservazione della memoria, come nel caso del progetto Area 43 che sta coinvolgendo molti comuni siciliani. In generale, il nostro problema oggi è avere comunicatori che colgano eventuali negatività e le trasformino in opportunità, come può essere fatto nel caso dell’Etna». Francesco Mannino, presidente dell’Associazione Officine Culturali, insiste sulla «terza missione» di scuola e università. E comunicazione adeguata per Mannino significa anche «partecipata, come nel caso della realizzazione della segnaletica interna del monastero dei Benedettini, luogo di studio ma anche di fruizione turistica e culturale, progetta con un laboratorio che ha coinvolto gli studenti che frequentano il luogo, con risultati eccellenti». Stessa appartenenza ed efficacia riscontrata nella gestione dei social network sul Monastero da parte della comunità di riferimento. Uno spunto che offre a Marco Tortoioli Ricci, Designer della Comunicazione Visiva e Presidente AIAP, l’occasione per chiedersi «cosa significa qualità della comunicazione? È la bella grafica, il bel disegno, urlare più forte, investire più denaro? La comunicazione è un processo terapico, tra progettista e committente, un processo temporale che va condiviso, monitorato, incessantemente riattivato».
Nel pomeriggio la presentazione della mostra della seconda edizione del concorso “Sicilia Felicissima” curata da Vincenzo Castellana, Docente dell’Accademia Abadir. A seguire una serie di case history a confronto, introdotte e moderate da Lucia Giuliano, Direttore di Abadir.
La mostra sarà visitabile fino al 7 marzo dalle ore 8.00 alle ore 18.30 (sabato 2 dalle ore 8.00 alle 13.30, domenica chiuso, giovedì 7 dalle ore 8.00 alle 13.30).
Sicilia felicissima è promosso da Abadir Accademia di Design e Arti Visive, Aiap - Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva e l’azienda Caffè Moak, con il patrocinio di: Università degli Studi di Catania - Dipartimento di Scienze Umanistiche, Officine Culturali, Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Catania, Fondazione Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Catania, Associazione Disegno Industriale Delegazione Sicilia, Struttura Didattica Speciale di Architettura di Siracusa, Confindustria Catania, Confindustria Giovani Imprenditori Catania, Confcommercio Terre dell’Etna e del Barocco - Catania Metropolitana.