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Torna il 24 settembre a Catania la Notte Europea dei Ricercatori

Tema principale dell’edizione di quest’anno il rapporto tra ricercatori e le sfide dei Sustainable Development Goals

14 Settembre 2021
Alfio Russo

Torna venerdì 24 settembre la Notte Europea dei Ricercatori, uno dei principali eventi internazionali dedicati al dialogo tra ricerca e cittadini. Dopo lo slittamento a novembre 2020 imposto dalla pandemia, l'edizione di quest’anno torna nelle piazze a fine estate per un'edizione mista, in  presenza e online.

In linea con le tematiche dell’edizione 2020, Sharper rinnova l’attenzione verso il rapporto tra ricercatori e le sfide dei Sustainable Development Goals. All’indomani della crisi globale innescata dalla pandemia emerge con sempre maggiore evidenza il ruolo dei ricercatori come mediatori consapevoli tra le comunità di cittadini e le sfide imposte dalla contemporaneità, tradotte dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in prospettive per il futuro: dal diritto alla salute a un’educazione di qualità per tutti, dall’urgenza delle questioni climatiche alle tematiche legate al gender gap.

L’edizione 2021 segnerà il tanto atteso ritorno degli eventi dal vivo, per recuperare quel dialogo informale e immediato, ma sempre rigoroso, che caratterizza l’evento, conservando e implementando i formati digitali che nel 2020 hanno aperto nuove prospettive di interazione con il pubblico. In particolare, dopo il successo dello scorso anno, si arricchisce la maratona online, evento corale che ha visto le città coinvolte dare vita a un "palinsesto della comunicazione scientifica". Quest’anno sarà rafforzata la dimensione europea del format, includendo nella maratona dei collegamenti con le Notti organizzate in altre nazioni EU.

E Catania, che nell’edizione 2020 ha registrato il record di eventi offerti al pubblico, non mancherà all’appello, con un partenariato sempre più ricco con un programma che, nel pieno rispetto delle normative anti-covid, consentirà il contatto con il suo pubblico.

I luoghi della Sharper Night saranno piazza Università che ospiterà stand, mostre e seminari, ma anche Città della Scienza (via Simeto) con un focus su bambini e giovani e Palazzo della Cultura, messo a disposizione dall’assessorato alla Cultura del Comune che ospiterà stand ma anche momenti di spettacolo, sempre all’insegna della scienza e della ricerca. Molte le attività fruibili anche in modalità online.

A coordinare l’edizione catanese della ERN anche quest’anno è l’Università di Catania  insieme con il Consiglio Nazionale delle Ricerche con cinque dei suoi istituti - Chimica Biomolecolare, Microelettronica e Microsistemi, Compositi e Biomateriali, Ricerca e l’Innovazione Biomedica, Scienze del Patrimonio Culturale -, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presente con i Laboratori Nazionali del Sud e con la sezione Infn Catania, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia  con la sezione di Catania – Osservatorio etneo, il Comune di Catania, le associazioni Eps-Young Mind e Officine Culturali.

«Quest’anno ci aspetta una sfida impegnativa - spiega Alessia Tricomi, delegata del rettore al coordinamento della Terza Missione, al Public Engagement e a Città della Scienza, coordinatrice dell’evento a Catania -. Il nostro impegno è ancora maggiore nel cercare, sperimentare e innovare le forme di partecipazione e coinvolgimento del nostro pubblico, in particolar modo i più piccoli, i futuri ricercatori, che da sempre segue con grande partecipazione la “Notte”, garantendo un coinvolgimento immersivo della città nel rispetto delle normative anti-Covid. La ricca partnership ci consentirà di organizzare un evento coinvolgente e interattivo. Cercheremo di riprenderci il calore dei bambini che visitano i nostri stand insieme alla curiosità dei tanti visitatori nell’utilizzare i nostri apparati di ricerca, tornando al centro della città».

«Mai come oggi - conclude la prof.ssa Tricomi - è essenziale rendere la società cosciente del ruolo centrale della ricerca e questo non va semplicemente comunicato al pubblico, occorre renderlo partecipe di ciò che facciamo. È una sfida quanto mai complessa quella di organizzare una Notte dei Ricercatori che, nonostante le molte restrizioni cui siamo costretti, risulti coinvolgente. Ci stiamo impegnando tutti, ognuno con le proprie competenze, e speriamo di riuscirci. Contiamo sempre sul calore del pubblico catanese che saprà trasmetterci la curiosità per le nostre ricerche e la voglia di incontrarci anche quest’anno!».

Nella foto un momento dell’edizione 2019