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Il metodo, realizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Igiene ambientale e degli Alimenti, è l’unico al mondo in grado di determinare le microplastiche con dimensione inferiore ai 10 µm e può aiutare a chiarire la relazione tra microplastiche ambientali e salute
Il brevetto “Metodo per l’estrazione e la determinazione di microplastiche in campioni a matrici organiche e inorganiche” sarà una delle dieci tecnologie italiane presentate al prossimo salone internazionale BioVaria 2021, uno degli eventi più importanti di “business-matching” a livello europeo nel campo delle Life Sciences, dove vengono presentate e promosse ad aziende leader e venture capital europee le innovazioni tecnologiche più interessanti e promettenti di centri di ricerca pubblici e privati.
Il metodo è ad esclusiva titolarità dell’Università di Catania e ha già ricevuto innumerevoli riconoscimenti e premi a livello nazionale ed internazionale. E’ stato inventato dai docenti Margherita Ferrante, Gea Oliveri Conti, rispettivamente ordinario e ricercatore di Igiene generale e applicata nel dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “Gian Filippo Ingrassia” e dal dottore di ricerca Pietro Zuccarello, nell’ambito delle attività del Laboratorio di Igiene ambientale e degli Alimenti dell’Ateneo catanese.
Il procedimento consente di determinare e quantificare le microplastiche inferiori a 10 micrometri con una elevata sensibilità. Prima di questa invenzione tutte le metodologie di estrazione di microplastiche ad oggi internazionalmente accettate prevedevano un processo di filtrazione per la raccolta delle microparticelle e microfibre plastiche, che però non consentiva di riconoscere le particelle con diametro inferiore al poro del filtro utilizzato con conseguente perdita irrimediabile delle micro- e nanoplastiche.
Nella foto da sinistra Pietro Zuccarello, Margherita Ferrante e Gea Oliveri Conti
Il brevetto – che ha reso il Laboratorio di Igiene ambientale e degli Alimenti l’unico a livello mondiale in grado di determinare le microplastiche con dimensione inferiore ai 10 µm – ha permesso all’Università di Catania di siglare diverse collaborazioni scientifiche con vari atenei del territorio nazionale, ma anche con centri di ricerca in Tunisia, Austria e a breve con la Columbia University negli Stati Uniti.
Il Laboratorio, inoltre, sta sviluppando applicazioni del brevetto in campo ambientale, alimentare e medico al fine di meglio comprendere le interazioni ad oggi sconosciute tra microplastica e cellule nell’ottica di chiarire la relazione tra microplastiche ambientali e salute.
Il contest che ha portato alla selezione del brevetto è stato organizzato dal Politecnico di Torino, dalla rete “NetVal” e dal Ministero dello Sviluppo Economico-Uimb, al fine di individuare i migliori prodotti da esporre a BioVaria 2021, che si terrà in modalità on line dal 26 al 28 aprile prossimi.
«Questo importante risultato – spiega la prof.ssa Ferrante - dimostra, ancora una volta, l’efficacia e la necessità della collaborazione sinergica tra i ricercatori Unict e la ripartizione Trasferimento Tecnologico dell’Area della Terza Missione dell’Ateneo».
Il brevetto selezionato che rappresenterà l’Università di Catania all’evento