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Un premio internazionale per un dottorando del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente

Saheed Salami premiato nel programma "Alltech Young Scientist", la più grande competizione al mondo di agriscienza, per qualità e quantità di partecipanti

28 Maggio 2018
Giuseppe Melchiorri

Il dott. Saheed Salami, dottorando di ricerca in "Agricultural, food and environmental science" nel dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) per il progetto internazionale AgTrain, ha vinto il premio "graduate" per la migliore ricerca scientifica, promosso dalla multinazionale Alltech, nell'ambito del programma annuale “Alltech Young Scientist” (AYS).

Il giovane ricercatore di origine nigeriana ha vinto una borsa da 10 mila dollari e una posizione post-dottorato interamente finanziata da Alltech per la sua ricerca dal titolo "Cardoon Meal as a novel feed: effect on lamb performance, rumen function and meat quality". Nella sua ricerca - svolta interamente all'Azienda agraria sperimentale dell'Ateneo, con il tutoraggio del prof. Alessandro Priolo, ordinario di Nutrizione e Alimentazione animale del Di3A, il dott. Salami ha effettuato uno studio sulla farina di cardo come nuovo mangime e il suo effetto sulle prestazioni degli agnelli, sulla funzione del rumine e sulla qualità della carne.

"Il programma AYS - ha spiegato il prof. Priolo - presenta la più grande competizione al mondo di agriscienza, per qualità e quantità di partecipanti, migliaia ogni anno. Offre ai più brillanti pensatori scientifici di college e università di tutto il mondo l'opportunità di competere ai massimi livelli e di essere premiati per la loro ricerca innovativa. Il programma Alltech premia la ricerca di soluzioni innovative nel campo della salute e dell'alimentazione animale, delle scienze agronomiche, dei metodi di analisi agricola, della sicurezza e tracciabilità della catena alimentare, della salute umana e della nutrizione e di altri settori correlati all'agricoltura. Il premio vinto dal dott. Salami rappresenta quindi un grande traguardo per il nostro Ateneo. La strada che ha portato alla vittoria, infatti, è stata particolarmente difficile: il nostro ricercatore ha dovuto prima vincere una selezione continentale e poi sfidare i vincitori dei singoli continenti. Tra le Università che hanno vinto il premio nelle scorse edizioni si annoverano “mostri sacri” della ricerca nel campo agroalimentare come Davis in California o Guelph in Canada”.