Seguici su
Cerca

Sito non più aggiornato

Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it

Utilizzare carciofo e cardo per limitare lo sviluppo di piante infestanti

Il sistema “News Alert” della Commissione europea ha selezionato una ricerca di studiosi del Di3A che potrebbe portare allo sviluppo di bioerbicidi a base di sostanze naturali

13 Febbraio 2020
Giuseppe Melchiorri

Carciofo e cardo sono in grado di limitare lo sviluppo delle piante infestanti, in modo sostenibile ed ecocompatibile. È l’esito della ricerca condotta da quattro studiosi del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania, Aurelio Scavo, Alessia Restuccia, Cristina Abbate e Giovanni Mauromicale.

I risultati, già pubblicati nel 2019 sulla prestigiosa rivista scientifica “Agronomy for Sustainable Development”, sono stati ripresi di recente da un articolo dello “Science for Environment Policy News Alert” della Direzione generale Ambiente della Commissione europea, dal titolo “Globe artichoke and cardoon could manage weeds in sustainable, eco-friendly way”. Il sistema di News Alert della Commissione è finalizzato alla divulgazione delle ricerche scientifiche più aggiornate su tematiche giudicate di importanza strategica, con l’obiettivo di diffonderne gli esiti tra i policymaker, supportandoli nell’ideazione, implementazione e regolamentazione di politiche europee più efficaci e radicate territorialmente in materia di sostenibilità e tutela dell’ambiente.

Attraverso un approccio multidisciplinare che include agronomia, botanica ambientale applicata e chimica del suolo, i quattro ricercatori dell’Ateneo catanese hanno infatti dimostrato come carciofo e cardo possano limitare lo sviluppo di piante infestanti senza l’utilizzo di pesticidi. È proprio tale aspetto ad avere suscitato l’interesse della Commissione europea: il contenimento delle piante infestanti è fondamentale perché esse rappresentano il fattore biotico più rilevante negli agroecosistemi, causando perdite economiche considerevoli. La loro presenza, dunque, incide sulle varie declinazioni della sostenibilità: da quella squisitamente ambientale a quella economico-sociale.

L’utilizzo di erbicidi sintetici, d’altra parte, produce impatti dannosi dal punto di vista ambientale e incrementa i livelli di resistenza. Di conseguenza, a livello europeo, le politiche agricole e alimentari sono sempre di più orientate verso la promozione di pratiche sostenibili ed eco-compatibili quali l’allelopatia, che implica l’utilizzo di sostanze naturali, per il controllo delle piante infestanti.

Studi precedenti avevano identificato nel “Cynara cardunculus L.”, che include carciofo, cardo coltivato e selvatico, una specie allelopatica da utilizzare nella rotazione colturale in grado di rilasciare sostanze chimiche naturali che inibiscono la nascita o crescita di piante infestanti grazie agli effetti fitotossici e antimicrobici, fatali per i microrganismi dannosi. Gli studiosi catanesi, però, sono andati oltre, valutandone gli effetti per tre anni in due areali della Sicilia, basati sull’utilizzo di carciofo e cardo. I risultati hanno confermato che queste due varietà producono un effetto allelopatico riducendo la quantità di semi di piante infestanti presenti nel suolo in modo da promuovere pratiche agricole sempre più orientate verso la sostenibilità ambientale, con evidenti ricadute sul piano economico-sociale.

Questo lavoro potrebbe quindi rappresentare un primo passo per la produzione di bioerbicidi, biobattericidi e biofungicidi a base di sostanze naturali estratte da carciofo e cardo.