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A sottoscrivere il protocollo d’intesa il rettore Francesco Priolo e il generale di brigata Antonino Raimondo
Un protocollo d’intesa tra l’Università e il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania per rafforzare la collaborazione tra le due istituzioni, allo scopo di garantire una efficace azione a tutela della spesa pubblica.
L’obiettivo è quello di individuare e reprimere, con tempestività e incisività, le condotte lesive degli interessi economici e finanziari connessi alle misure di sostegno, alla disciplina dei contratti, a potenziali fenomeni corruttivi nonché agli eventuali illeciti inerenti alle prestazioni sociali agevolate.
A sottoscrivere stamattina l’accordo, nell’aula magna del Palazzo centrale, il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo e il comandante provinciale, generale di brigata Antonino Raimondo. Presenti all’incontro anche i docenti Maurizio Caserta, delegato alla Trasparenza e alla Legalità, e Francesca Longo, prorettrice dell’ateneo catanese.
Il protocollo d’intesa prevede che l’Ateneo, nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di privacy, effettui con i propri uffici preliminari approfondimenti dei dati e delle informazioni di cui sia venuto a conoscenza in ragione delle proprie funzioni e selezioni, così, qualificati input informativi da trasmettere alla Guardia di Finanza.
Il Comando provinciale del corpo e i propri reparti dipendenti svilupperanno le notizie per orientare e rafforzare l’azione di prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti di natura economica e finanziaria.
Gli esiti degli accertamenti, nel rispetto delle norme sul segreto investigativo e sulla riservatezza della fase istruttoria contabile, saranno poi segnalati all’Università di Catania per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali e l’assunzione di eventuali ulteriori provvedimenti.
Grazie al potenziamento delle procedure l’azione di controllo delle due istituzioni sarà ancora più mirata ed efficiente nel delicato settore della tutela della spesa pubblica nazionale ed europea con una particolare attenzione anche al corretto utilizzo della quota di competenza delle risorse finanziarie stanziate nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il generale di brigata Antonino Raimondo e il rettore Francesco Priolo
«L’importanza del sistematico rafforzamento del dialogo e, quindi, la necessità di elaborare sinergie tra le Istituzioni presenti sul territorio – ha spiegato il generale di brigata Antonino Raimondo -. Il reciproco impegno ad assicurare un interscambio informativo qualificato renderà ancora più efficace l’azione della Guardia di Finanza in un settore assolutamente strategico, ovvero la tutela della corretta allocazione delle risorse pubbliche che, oggi, assumono un particolare rilievo nell’azione di rilancio degli investimenti. La sottoscrizione del protocollo d’intesa potrà pertanto costituire un valido presidio a tutela della trasparenza e della legalità, a garanzia della leale e sana competitività e della meritocrazia».
«Dopo l’accordo della scorsa primavera con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, l’entrata in vigore del nuovo Codice etico e di comportamento e l’insediamento della Commissione etica d’Ateneo – ha aggiunto il rettore Francesco Priolo -, oggi l’Università di Catania segna un’altra tappa della sua decisa strategia improntata alla legalità e alla trasparenza confermando la propria volontà di ispirarsi, nell’ambito delle sue missioni legate alla formazione, alla ricerca e all’innovazione e della diffusione della cultura nel territorio, a valori e comportamenti etici precisi».
«Con questo protocollo riusciremo ad adottare delle misure innanzitutto preventive e di contrasto a possibili comportamenti scorretti, avvalendoci della professionalità e delle competenze della Guardia di Finanza, particolarmente in un momento nel quale sarà necessario garantire un elevato livello di responsabilità e di garanzia per gli investimenti legati al Pnrr» ha concluso il rettore.
La sottoscrizione del documento consolida, nel rispetto dei relativi compiti e funzioni, il ruolo dell’Università di Catania, quale polo scientifico e culturale di eccellenza del territorio catanese, e quello della Guardia di Finanza, quale moderna forza di polizia economico-finanziaria.