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«La “facoltà” ha contribuito allo sviluppo del territorio sul piano formativo, imprenditoriale e occupazionale» ha detto il rettore Francesco Priolo
Un compleanno in grande stile per Ingegneria che ha festeggiato i suoi primi 50 anni.
E stamattina, nell’aula magna dell’Edificio della Didattica, nessuno è voluto mancare alla giornata celebrativa "50 anni di Ingegneria all'Università di Catania" per raccontare i propri ricordi e aneddoti tra sorrisi e tanta emozione. In prima fila i past presidi Paolo Finocchiaro, Antonino Risitano, Giuseppe Cozzo, Antonino Recca e Luigi Fortuna. Tutti a ricordare l’istituzione dei corsi di laurea in ingegneria civile (sezioni edile, idraulica e trasporti) e ingegneria elettrotecnica con decreto dell’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat dell’8 dicembre 1970.
L’anno successivo le prime lezioni e da quel giorno sono stati ben 20mila gli studenti che hanno conseguito la laurea. I primi a conseguire il titolo nell’allora “Facoltà di Ingegneria” furono Ugo Giunta, Aurelio Auteri, Domenico Partescano e Alberto Pasqua con una tesi sulla mobilità e sostenibilità dei trasporti a Catania. Un tema ancora oggi aperto su tutti i tavoli tecnici della città etnea e non solo.
«In questi 50 anni la “facoltà” di Ingegneria è cresciuta così come il numero dei suoi studenti tanto che oggi si è sdoppiata in due dipartimenti, Ingegneria civile e architettura e Ingegneria elettrica elettronica e informatica, con ben 18 corsi di studio e master – ha detto il rettore Francesco Priolo -. Ma il dato più importante è la qualità della formazione fornita: dai dati dell’ultimo Report di Almalaurea evidenzio che il 95% degli studenti è soddisfatto dei corsi di studio, quasi l’80% si laurea in regola o al massimo con un anno di ritardo e soprattutto oltre il 75% dei laureati trova occupazione».
«Studenti che, grazie alla “facoltà” di Ingegneria, sono riusciti a laurearsi a Catania per poi diventare docenti o professionisti affermati con ruoli rilevanti in diversi campi in altri atenei o in aziende multinazionali – ha aggiunto alla presenza dei direttori del Dicar Enrico Foti e del Dieei Giovanni Muscato -. E su quest’ultimo punto occorre sottolineare anche il contributo fondamentale della “facoltà” di Ingegneria al territorio sul piano formativo e soprattutto per il tessuto imprenditoriale e occupazionale. Se oggi alcune multinazionali sono presenti a Catania è grazie all’ateneo e alla sua “facoltà” di Ingegneria».
Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo
Un tema, quest’ultimo, ripreso anche dal sindaco Salvo Pogliese che ha ricordato «gli investimenti fondamentali sul territorio etneo di grandi aziende come STMicroelectronics e Enel Green Power e, speriamo presto, anche di Intel grazie all’attrattività di questa “facoltà”, punto di riferimento per tutta la Sicilia».
E proprio al mondo accademico e alla sinergia tra gli atenei siciliani guarda il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che nel suo intervento ha proposto la «creazione di un polo per la ricerca e l’innovazione con le quattro università dell’Isola utilizzando al meglio le risorse comunitarie». «A giorni incontrerò i rettori per definire un percorso. In perfetta collaborazione tra la Regione e le università, siamo chiamati ad affrontare assieme, nei prossimi mesi, sfide vecchie e nuove: dall’energia rinnovabile alla sismicità, dalla desertificazione al cambiamento climatico – ha aggiunto -. Meno consumo di suolo e più riqualificazione dell’esistente è l’obiettivo del mio governo e su queste linee ci muoveremo, attingendo alle straordinarie competenze che sanno offrire gli atenei siciliani».
A seguire - nel corso della cerimonia organizzata con il fondamentale contributo dei direttori del Dicar, Enrico Foti, e del Dieei, Giovanni Muscato - sono intervenuti Gaetano Fede del Consiglio nazionale degli ingegneri, il presidente provinciale dell’Ordine degli Ingegneri Mauro Scaccianoce e, inoltre, Salvatore Messina di Ance e Michele Pennisi di Confindustria insieme con il dirigente generale della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina e il direttore generale Fce Salvatore Fiore. Per molti di loro un “ritorno” a casa, visto che hanno conseguito la laurea nella “facoltà” di Ingegneria.
Il decano del Dieei e past preside di Ingegneria, Luigi Fortuna, con una lunga e appassionata relazione ha aperto la sessione “I primi 50 anni di Ingegneria all’Università di Catania” che ha registrato gli interventi anche dei rappresentanti del personale tecnico-amministrativo Gabriella Torrisi e Anna Schepis e degli studenti.
E ancora, per la sessione “Ingegneria 2040”, sono intervenuti il prof. Marco Tubino (presidente nazionale Conferenza per l’Ingegneria), l’ing. Armando Zambrano (presidente Consiglio nazionale degli ingegneri) e il dott. Orio Bellezza (amministratore delegato STMicroelectronics), mentre per la sessione “Le testimonianze di illustri ex studenti” gli ingegneri Ugo Di Bernardo, Matteo Lo Presti e Carmelo Lo Faro e il prof. Marco Pavone.
Un momento della cerimonia