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All'iniziativa dell'ateneo Roma Tre i gruppi di ricerca etnei hanno presentato casi-studio e metodi di misura e trasduzione non invasivi
Università di Catania protagonista alla mostra "In difesa della bellezza. Diagnostica umanistica e tecnologico-scientifica per lo svelamento del falso nell'arte" inaugurata venerdì scorso nell'aula magna della Scuola di Lettere, Filosofia e Lingue dell'Università Roma Tre.
In mostra anche i casi-studio ai quali hanno contribuito i ricercatori della rete CHNet (Cultural Heritage Network) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare della Sezione di Catania e del gruppo di ricerca di Fisica applicata ai Beni culturali del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” dell'Università di Catania, coordinati dalla docente di Fisica applicata Anna Gueli.
Il contributo dei ricercatori del nodo della rete CHNet rientra in un progetto di ricerca multidisciplinare riguardante la realizzazione di test di autenticità di reperti ceramici con la tecnica della termoluminescenza (TL) per l'ottimizzazione dei protocolli sperimentali. Il progetto vede il coinvolgimento dei gruppi di ricerca coordinati dei docenti Giuliana Calcani e Luca Tortora dell'Università di Roma Tre e Carlo Trigona del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica dell'Università di Catania per la messa a punto di metodi di misura e trasduzione non invasivi.
L'evento è stato progettato e curato dal Laboratorio del falso del Centro di studi per il contrasto alla falsificazione dei beni culturali e dell'opera d'arte dell'Università di Roma Tre, in collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 18 dicembre.