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Epic-Kitchens: avvicinare l'Intelligenza artificiale alla realtà

La visione artificiale potrebbe rivoluzionare tutti gli aspetti della vita quotidiana: dallo shopping alle cure mediche, ai trasporti. Le applicazioni future di una ricerca pionieristica che coinvolge anche l’Università di Catania

5 Maggio 2021
Alfio Russo

Un grande set di dati di ricerca sulla visione in prima persona per studiare e sviluppare algoritmi utili a realizzare un “assistente artificiale” capace di comprendere in tempo reale le azioni che compiamo e di riconoscere gli oggetti che utilizziamo. Ma anche di comunicare eventuali rischi a cui si potrebbe andare incontro compiendo alcune azioni.

È quanto prevede il progetto Epic-Kitchens avviato nel 2018 dall’Università di Bristol in Gran Bretagna (prof. Dima Damen) con il contributo dei ricercatori degli atenei di Catania (i docenti Giovanni Maria Farinella e Antonino Furnari) e Toronto (prof. Sanja Fidler) e che segna un momento cruciale nel campo della visione e dell’intelligenza artificiale in quanto è diventato il più grande set di dati di ricerca sulla visione in prima persona con quasi 5mila download provenienti da 42 paesi e oltre 350 citazioni in documenti accademici in soli 3 anni.

«L’assistente artificiale indossabile dovrebbe soprattutto aiutarci nella vita di tutti i giorni nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo prevedendo e comunicando i rischi a cui potremmo andare incontro compiendo alcune azioni» spiega il prof. Giovanni Maria Farinella, docente di Machine Learning del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania e responsabile scientifico del gruppo di ricerca etneo.

«L’obiettivo del progetto Epic-Kitchens è proprio quello di permettere alla comunità scientifica di riferimento di poter avere non solo i dati, ma anche produrre risultati sperimentali fornendo alcune challenge specifiche per cui sono stati definiti formalmente i problemi come anche le metriche utile a valutare e comparare gli algoritmi» aggiunge il dott. Antonino Furnari, ricercatore che ha contribuito alla definizione e allo studio del problema di anticipazione delle azioni.

Il dataset Epic-Kitchens conta più di 20 milioni di fotogrammi di immagini, 90mila azioni diverse e 20mila narrazioni uniche in più lingue.  Alla base del progetto – che ha anche attirato l'attenzione della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), l’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare – la cattura e l’elaborazione delle attività quotidiane in cucina delle persone nelle proprie case. Un progetto pionieristico che avrà, e sta già avendo, un impatto significativo sull'evoluzione della tecnologia di visione artificiale.

Il video ufficiale del progetto con cui è stato lanciato il nuovo set di dati esteso

In una prima fase sono stati coinvolti 32 partecipanti dei 3 Paesi coinvolti nella ricerca che grazie ad una telecamera montata sulla testa hanno catturato ogni azione manuale intrapresa nella propria cucina. Ai partecipanti è stato chiesto di registrare tutto in maniera naturale e senza alcun vincolo di copione: dalla preparazione del caffè al lavaggio dei piatti, dal tagliare le verdure allo svuotamento dei rifiuti.  Acquisito il video, a ogni partecipante è stato chiesto di guardarlo e di utilizzare una interfaccia appositamente sviluppata per creare un’annotazione dell’azione eseguita consentendo al team di ricerca di assegnare a ciascuna azione un'etichetta che sta alla base del set di dati.

La ricerca di Epic-Kitchens segna in particolare una svolta nella modalità di raccolta dei dati nel contesto della visione artificiale: non sono le persone ad essere registrate mentre eseguono un’azione da una terza telecamera posizionata nell’ambiente; è l’azione eseguita dalla persona ad essere registrata in prima persona grazie alle telecamere montate sulla testa dei partecipanti.

La ricerca ha prodotto anche alcuni risultati anche grazie al fatto che i video hanno anche una componente audio, per cui si è riusciti a fornire maggiori dettagli alle registrazioni consentendo ad esempio di capire automaticamente se un rubinetto fosse in funzione o se si stesse tagliando una patata o una cipolla. Epic-Kitchens, quindi, non è solo un set di dati per comprendere le azioni in cucina, ma permette ai ricercatori di sviluppare modelli di intelligenza artificiale utili alla comprensione dei video in generale.

A distanza di tre anni dall’avvio, il progetto Epic-Kitchens ha costituito la base di numerose altre ricerche in tutto il mondo. Il set di dati originale è stato ampliato e anche il numero delle challenge è cresciuto incoraggiando i ricercatori a trovare nuove soluzioni ai problemi complessi posti alla visione artificiale.

Da sinistra il prof. Giovanni Maria Farinella e il dott. Antonino Furnari

Il progetto, anche se pionieristico, ha contribuito a ridurre il divario tra dove si trova il mondo oggi con la tecnologia e dove vogliamo arrivare. Diversi sono i progetti in ambito nazionale e internazionale che impiegano tecnologie di visione artificiale su dispositivi indossabili in cui il gruppo del prof. Farinella sta fornendo contributi che prevedono un impatto in ambito industriale e il trasferimento tecnologico.

«In alcuni contesti specifici, come ad esempio quello in cui operano persone in una fabbrica, è già possibile implementare alcune funzionalità, come ad esempio quella di comprendere le interazioni degli operatori con gli oggetti per prevedere eventuali rischi e incidenti sul lavoro – spiega il prof. Giovanni Maria Farinella -. Sebbene abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti in alcuni contesi e sono arrivati riconoscimenti importanti, c’è ancora molta strada da fare prima di poter pensare di indossare un assistente artificiale sempre in grado di vedere e capire cosa siamo in grado di fare noi umani. Non abbiamo mai smesso di credere nella possibilità di creare algoritmi e tecnologie che possano essere utili per supportare l’uomo nella vita di tutti i giorni. Pensiamo che i dispositivi di visione indossabili possano fornire il giusto punto di vista per far questo».