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I lombrichi, gli “ingegneri” dell’intero ecosistema

Realizzato un database che comprende 184 specie individuate in 60 Paesi grazie ad una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Scientific Data di Nature

25 Maggio 2021
Alfio Russo

Saranno i lombrichi, gli “ingegneri dell’ecosistema”, a fornire le più importanti risposte sul cambiamento della biodiversità. E per questa ragione la loro conoscenza – i lombrichi sono un importante gruppo di invertebrati del suolo - è fondamentale per i ricercatori di tutto il mondo impegnati nelle valutazioni relative alla distribuzione della biodiversità in superficie e nel sottosuolo del pianeta.

Sulla base di queste motivazioni nel 2016 è stato avviato dal centro di sintesi del Centro tedesco per la ricerca integrativa sulla biodiversità (iDiv) Halle-Jena-Leipzig uno studio sui lombrichi che ha coinvolto oltre 160 ricercatori di numerosi atenei e centri di ricerca di tutto il pianeta. Tra i ricercatori coinvolti nello studio - dal titolo Global data on earthworm abundance, biomass, diversity and corresponding environmental properties, pubblicata nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista Scientific Data di Nature - anche il prof. Christian Mulder del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.

La ricerca ha prodotto un database globale della diversità di lombrichi e le loro caratteristiche che contiene 10.840 siti, con 184 specie, da 60 paesi e tutti i continenti tranne, ovviamente, l’Antartide.

«I dati sono stati ottenuti da 182 monografie pubblicate tra il 1973 e il 2017 e, inoltre, anche da articoli successivi al 2000 per un totale di quasi 8mila documenti valutati – spiegano i ricercatori -. L’unione dei dati in un unico database globale aiuterà i ricercatori a indagare e rispondere a un’ampia varietà di domande urgenti, come ad esempio la valutazione congiunta delle distribuzioni della biodiversità in superficie e nel sottosuolo e i driver del cambiamento della biodiversità quale l’agricoltura intensiva, l’inquinamento ed il surriscaldamento globale».

«I lombrichi sono un importante taxon del suolo in quanto forniscono una varietà di funzioni e servizi cruciali dell’ecosistema e, inoltre, sono coinvolti in un gran numero di funzioni e servizi dell'ecosistema, come la decomposizione, il ciclo dei nutrienti e la regolazione del clima – aggiungono i ricercatori -. Sono spesso utilizzati come bioindicatori della biodiversità e della salute del suolo, sono relativamente facili da campionare e, quindi, è disponibile una grande quantità di dati. Tuttavia i precedenti tentativi di raccogliere i set di dati sui lombrichi sono stati limitati geograficamente o concentrati su elenchi di specie nazionali o regionali».

«Nonostante la disponibilità di notevoli quantità di dati su scala locale, ad oggi non sappiamo molto sulla loro diversità e distribuzione su larga scala spaziale – spiegano -. I dati sulla diversità dei lombrichi, ottenuti dalla letteratura primaria o forniti direttamente dagli autori, sono stati raccolti con le informazioni sulle posizioni dei siti, comprese le coordinate, la copertura dell’habitat e le proprietà del suolo. Le misurazioni della ricchezza delle specie di lombrichi, dell’abbondanza totale e della biomassa sono state raccolte a livello di sito e per alcune occorrenze di specie. Utilizzando l’opinione di esperti e i dettagli forniti dai fornitori di dati, abbiamo classificato ciascuna specie di lombrichi in gruppi ecologici in base ai loro comportamenti di alimentazione e di scavo».