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Il rettore Francesco Priolo: “Dalla storia la forza per le sfide future”
“Un’occasione di festa, che ci consente di celebrare con un pizzico di nostalgia la storia del glorioso dipartimento di Matematica e Informatica e di ringraziare tutti i grandi professori e il personale che vi hanno operato. Ma soprattutto questa giornata ci offre l’opportunità per ripensare alle sfide future, a quanto i nostri attuali docenti e ricercatori di queste discipline possono offrire ai giovani e al territorio siciliano”. Per il rettore Francesco Priolo è questo il vero significato della cerimonia che si è tenuta questa mattina alla Cittadella, per commemorare i quarant’anni della sede del dipartimento etneo che il 10 novembre 1979 fu solennemente inaugurata dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Allora si chiamava Seminario matematico e afferiva alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali; dal 1999 è diventato dipartimento di Matematica e Informatica e di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. “Come sottolineava il rettore Rodolico nel suo discorso ufficiale in presenza del Capo dello Stato – ha ricordato il prof. Priolo -, allora il Monastero dei Benedettini era stato appena ceduto all’Università per avviare una complessa e lunga operazione di restauro, erano appena all’inizio i lavori del Policlinico e dei Laboratori del Sud e la facoltà di Medicina era dispersa in almeno tredici luoghi diversi della città. Di strada l’Ateneo ne ha fatta tanta, e oggi deve saper prendere spunto dalla propria storia per guardare alle sfide future. Dopo un periodo particolarmente difficile – ha concluso -, vogliamo ripartire dai nostri studenti che anche quest’anno ci hanno voluto riconfermare la loro fiducia con le nuove immatricolazioni. È’ nostra volontà ascoltarli e coinvolgerli sempre più in un progetto di università condivisa”.
“Oggi il Dmi – ha aggiunto il direttore Orazio Muscato, ringraziando tutti i suoi predecessori – è fortemente impegnato nella didattica, assicurando numerose ore di lezione anche a corsi di studio esterni, nonostante il numero ridotto di docenti. È una fucina di idee e di talenti, se guardiamo agli sbocchi occupazionali dei nostri laureati, anche all’estero, e può contare su una forte interazione con le scuole e con le aziende, in particolare per quanto concerne l’analisi dei dati e la modellistica matematica”. La cerimonia è proseguita con gli interventi del presidente dell’Unione Matematica Italiana Piermarco Cannarsa, del presidente di Informatics Europe Enrico Nardelli, della prof.ssa Alessandra Celletti e del prof. Eugenio Omodeo, per concludersi con i ‘ricordi’ del prof. Mario Marino, già ordinario di Analisi matematica e socio emerito dell’Accademia Gioenia.
Nei corridoi sono state esposte al pubblico, per la prima volta, tutte le foto della storica visita del presidente Pertini, insieme con le pagine dei quotidiani dell’epoca, le trascrizioni dei discorsi ufficiali di quella cerimonia e i progetti originari dell’edificio, forniti dall’Archivio storico dell’Ateneo e da alcuni collezionisti privati, e una galleria di ritratti a carboncino dei Presidenti della Repubblica italiana realizzati dalla compianta prof.ssa Marina Orlando. A conclusione della giornata, è stato svelato un bassorilievo in bronzo, opera del maestro Antonino Spartà, raffigurante il sigillo dell’Ateneo di Catania.