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Nuova tappa del tour del rettore nei dipartimenti: ai Benedettini attenzione rivolta agli allievi dei dottorati, gli assegnisti, i docenti e il personale del Disum
«Ai dottorandi e a tutti i giovani ricercatori che oggi mi hanno mostrato quanto realizzano ogni giorno, dico: non perdete mai l’entusiasmo, nel vostro settore dovete diventare i migliori, nei vostri studi riuscire ad essere più bravi anche dei vostri tutor. Se non puntate in alto adesso, quando allora?».
Il rettore Francesco Priolo ha incontrato martedì mattina gli allievi dei dottorati di ricerca e gli assegnisti di ricerca del Disum, nel corso di una delle visite programmate ai dipartimenti dell’Ateneo. Accolto dal direttore Marina Paino, il rettore Priolo ha prima visitato, nei locali dell’Archivio del Museo della Fabbrica, la mostra fotografica “Imaging Antico Corso”, curata dalla ricercatrice Claudia Cantale, per poi recarsi nell’aula magna “Santo Mazzarino” dove lo attendevano gli studenti, i docenti e il personale del dipartimento dei Benedettini.
Qui ha assistito prima a un video di presentazione dei contenuti e degli obiettivi formativi del dottorato in Scienze per il patrimonio e la produzione culturale, e poi – introdotti dal coordinatore Pietro Militello – ha ascoltato una sintesi delle ricerche condotte da tre degli allievi del corso: Lucrezia Longhitano, Marco Sciotto e il giordano Amer Alsouliman. A seguire, introdotti dal coordinatore Antonio Sichera, sono intervenuti gli allievi del dottorato di Scienze dell’interpretazione: Alessia Fichera, Christian D’Agata, Daniele Musumeci, Sabrina Mennella e l’iraniana Daria Arsalani.
Infine, introdotti dal direttore Paino, hanno preso la parola gli assegnisti di ricerca Giulio Scivoletto, Corinne Pontillo e Marco Mencarelli; una video presentazione realizzata dagli altri assegnisti Tiziana Emmi, Marianna Figuera, Salvatore Cammisuli, Lucia La Causa, Federica Fragapane, Alessio Ruta, Silvia D’Agata, Gian Michele Gerogiannis, Ester Di Silvestro e Rossella Liuzzo ha quindi completato il quadro dei temi di ricerca sviluppato al Disum grazie ai contratti assegnati a questi giovani studiosi. «Mi avete trasmesso la vostra determinazione e il vostro entusiasmo e ho potuto apprezzare l’alto livello di interdisciplinarietà e innovazione delle ricerche che vengono condotte nel nostro dipartimento umanistico – li ha ringraziati il rettore -. Da questo incontro ricavo un nuovo slancio, che mi permetterà di affrontare con più tenacia anche le pastoie burocratiche che purtroppo si incontrano per sostenere e potenziare i corsi di dottorato e le altre attività di ricerca».
Il rettore ha quindi dedicato la seconda parte della mattinata ai docenti e al personale tecnico-amministrativo del Disum. «I dipartimenti, con le loro attività di formazione e ricerca, sono il vero motore della vita del nostro Ateneo – ha ricordato il rettore – e per questo abbiamo lavorato per renderli sempre più centrali e autonomi, introducendo nuove regole». Il prof. Priolo ha poi voluto citare quanto è stato fatto negli ultimi anni per il reclutamento di nuovo personale: piani straordinari per 100 associati, 115 posti di ricercatore nei settori Green e Innovation, 100 bandi per ricercatori di tipo B, i prossimi bandi per ricercatori di tipo A su fondi Pnrr, 25 chiamate esterne, 250 stabilizzazioni del personale tecnico-amministrativo e altri bandi per reclutamento di personale esterno a tempo indeterminato. «Sappiamo di essere ancora sotto-organico – ha precisato -, ma stiamo facendo di tutto per provvedere».
Sono stati quindi richiamati gli investimenti in edilizia, con il progetto per realizzare 600 posti letto e 5000 posti aula negli spazi dell’ex ospedale Vittorio Emanuele e dell’ex ospedale Ascoli-Tomaselli, grazie agli accordi per la concessione cinquantennale degli immobili siglati con la Regione siciliana, e uno stanziamento complessivo di 200 milioni di euro per opere da realizzare in un triennio. Infine, il rettore ha calcato l’accento sull’opportunità offerta dai bandi del Pnrr: «Siamo stati bravi – ha voluto sottolineare -, Unict è parte attiva in 3 centri nazionali, 3 progetti di coesione, leader nel centro per l’innovazione Samothrace, e in 8 partenariati estesi sui 14 finanziati. Abbiamo dimostrato una grande capacità progettuale, adesso dobbiamo dimostrare di saper impiegare bene questi fondi, per continuare ad essere un ateneo che dà risposte al proprio territorio».