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I rappresentanti dei partner italo-tunisini e delle istituzioni hanno confermato l’importanza della cooperazione internazionale per salvaguardare l’arboricoltura mediterranea
Salvaguardare le colture arboree tipiche mediterranee quali agrumi, mandorlo e ulivo dai cambiamenti climatici e al tempo stesso trovare soluzioni tecniche innovative e sostenibili per la protezione di queste colture da agenti patogeni da quarantena o parassiti emergenti che ne minacciano la redditività e la sopravvivenza.
Sono solo alcuni degli obiettivi del progetto “Prometeo - Un villaggio transfrontaliero per proteggere le colture arboree mediterranee condividendo le conoscenze” - inserito nel Programma ENI di Cooperazione Transfrontaliera “Italia-Tunisia” 2014-2020 e cofinanziato dall’Unione Europea – al centro, nei giorni scorsi, dell’incontro tra i rappresentanti delle istituzioni, degli atenei e dei centri di ricerca.
In occasione dell’incontro dal titolo “Innovazione tecnologica e trasferimento di buone pratiche nell’arboricoltura mediterranea”, che si è svolto nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania, infatti, sono intervenuti la prof.ssa Santa Olga Cacciola (coordinatrice del progetto) e Dario Cartabellotta dell’assessorato regionale all’Agricoltura, insieme con la prorettrice dell’Università di Catania, Francesca Longo, il rettore dell’Università di Tunisi “El Manar”, Moez Chafra, il direttore generale dell’Agence Nationale de la Promotion de la Recherche Scientifique, Chedly Abdelly, del direttore generale del Centre Technique des Agrumes, Moncef Chargui, il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, la delegata all’Internazionalizzazione dell’ateneo catanese, Lucia Zappalà, e la vicedirettrice del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente, Simona Consoli.
Sulle prospettive della realtà agricola e rurale siciliana nell’ambito del nuovo Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027 si è soffermato Dario Cartabellotta che ha ribadito «l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta al cambiamento climatico» e la «necessità di salvaguardare l’arboricoltura mediterranea che permette di coniugare la sostenibilità economica, ambientale e sociale dei Paesi del Mediterraneo».
Proprio sulla “rete transfrontaliera” è intervenuta la prorettrice Francesca Longo dell’Università di Catania che ha sottolineato come «la cooperazione rappresenti una piattaforma tecnologica di interazione per tutti gli attori delle filiere per condividere idee, conoscenze e esperienze e, inoltre, per trasferire innovazione tecnologica attraverso azioni pilota».
«L’Università di Catania, per la sua posizione strategica nell’area euro-mediterranea, deve essere uno degli attori principali dei programmi di ricerca, come “Prometeo”, che permettono di instaurare uno stretto rapporto tra stati transfrontalieri che affrontano un comune problema tramite l’innovazione per individuare la soluzione condivisa nel territorio e al tempo stesso favorire la promozione di una serie di attività di sviluppo economico, politico e sociale dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo» ha aggiunto la prorettrice.
Un momento dell'intervento della prorettrice Francesca Longo
Negli interventi successivi è stata ribadita la necessità di ampliare la cooperazione internazionale tra gli atenei e i centri di ricerca del bacino del Mediterraneo con accordi quadro finalizzati a favorire lo scambio di conoscenze in campo scientifico, la mobilità di docenti e studenti e promuovere la ricerca al fine di elaborare strategie comuni e trovare soluzioni tecnologiche innovative che possano salvaguardare e valorizzare i territori. Al tempo stesso è stato sottolineato come i risultati del progetto “Prometeo” saranno utili per orientare le politiche agricole, rafforzare i servizi fitosanitari, aumentare l'efficienza produttiva, la competitività e la sostenibilità di questi settori e migliorare gli standard di qualità nella sicurezza alimentare.
I lavori sono proseguiti con una serie di incontri tematici su patologia vegetale, biologia molecolare, scienza dei materiali ed economia transfrontaliera e con la visita ai laboratori del Brit - Centro per la Ricerca e Innovazione in Bio e Nanotecnologie dell’Università di Catania, condotta dal prof. Nunzio Tuccitto.
Grande apprezzamento da parte dei partner di progetto per il seminario sui lieviti come agenti di biocontrollo delle malattie fungine del prof. Giuseppe Lima, partner associato dell’Università del Molise (Campobasso) Fra gli interventi in agenda, profondo interesse ha riscontrato anche quello dedicato al Parlamento Rurale Europeo (ERP) - sezione Italia.
Sergio Campanella, segretario del Comitato Promotore dell’ERP – Italy nonché project manager di Prometeo, ha evidenziato le prospettive che esso incardina nel panorama della cooperazione euromediterranea. Il partenariato intero di progetto si è dimostrato entusiasta, in vista del prossimo evento di capitalizzazione tra i progetti Prometeo e Cluster Servagri, previsto verso la metà di maggio 2023, dove Erp-Italy sarà invitato a condividere i suoi lavori con quelli che saranno posti in agenda per tale evento e, perché no, a farsi promotore della futura creazione di una sezione tunisina dell'ERP.
In foto i rappresentanti dei partner del progetto Prometeo