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Presentato il progetto “Materiali di nuova generazione per il restauro dei beni culturali"

PNR 2015-2020. Il coinvolgimento delle imprese, oltre al trasferimento tecnologico, darà la possibilità a studenti, laureati e dottorandi di entrare in contatto con il mondo industriale e di apprendere nuove metodologie di ricerca

29 Ottobre 2018
Alfio Russo

Valorizzare e aumentare la fruibilità del patrimonio culturale attraverso la progettazione e lo sviluppo di materiali di nuova generazione che consentano interventi di restauro e di recupero del patrimonio culturale con un approccio moderno e multidisciplinare. Sono gli obiettivi del progetto AGM for CuHe - Advanced Green Materials for Cultural Heritage “Materiali di nuova generazione per il restauro dei beni culturali - nuovo approccio alla fruizione” che ha ottenuto un significativo finanziamento nell’ambito dei Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nell’area di specializzazione Cultural Heritage del Programma Nazionale della Ricerca 2015-2020.

Un progetto, coordinato dalla prof.ssa Germana Barone del Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali, che vede come capofila l’Università di Catania - con il coinvolgimento dei dipartimenti di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, Ingegneria Civile ed Architettura, Scienze Chimiche, Economia e Impresa, Fisica e Astronomia e Giurisprudenza – e che è stato presentato nei giorni scorsi al Palazzo centrale dell’Ateneo di Catania alla presenza dei responsabili scientifici ed amministrativi delle Università di Palermo, Messina, Pisa, Firenze e Modena Reggio Emilia, dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del CNR  e delle imprese SB engineering, MEGARES, LBC, Edilponti e Piacenti.

I lavori sono stati aperti dalla prof.ssa Germana Barone, coordinatrice nazionale del progetto, che ha tracciato gli obiettivi del progetto che «si prefigge l’avanzamento delle conoscenze e la sperimentazione di materiali di nuova generazione eco friendly, smart, con ottime caratteristiche tecniche per il recupero e il restauro di edifici di interesse storico-artistico appartenenti al patrimonio culturale soprattutto in aree con elevata attività sismica». «Contemporaneamente la ricerca sarà mirata allo sviluppo di modelli innovativi degli interventi di recupero e restauro – ha aggiunto la prof.ssa Barone -. La fase di sviluppo industriale sarà rivolta alla fruizione dei beni culturali attraverso modelli virtuali e allo sviluppo di linee pilota per la produzione dei materiali sperimentali».

Il dirigente dell’Area della Ricerca, ing. Lucio Mannino, ha evidenziato «l'importante partenariato con elevato profilo scientifico e professionale» e ha manifestato «il forte impegno dell'Ateneo con il coinvolgimento di numerosi dipartimenti». A seguire è intervenuto il prof. Carmelo Monaco, direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali largamente coinvolto nel progetto di cui ha sottolineato «il valore scientifico e l’importanza del trasferimento delle conoscenze».

I responsabili delle imprese hanno manifestato grande interesse e disponibilità a collaborare con l’Università di Catania anche in altri progetti, mentre il prof. Paolo Mazzoleni, ordinario di Georisorse minerarie dell’ateneo catanese e responsabile scientifico di AGM for CuHe, ha messo in evidenza «l’opportunità per gli studenti di svolgere attività nelle imprese e nei laboratori coinvolti nel progetto».

I lavori sono proseguiti con la parte gestionale e amministrativa, curata dal dott. Davide Coco, responsabile rapporti istruttori con il MIUR, e dalla dott.ssa Carmen Astone, responsabile amministrativo del progetto.

Il progetto prevede le partecipazioni del mondo della ricerca e del mondo industriale. Per la ricerca, referente scientifico il prof. Paolo Mazzoleni, sono coinvolti il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (Università di Palermo), il Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nano Sistemi (Università di Messina e CNR per lo studio dei materiali nanostrutturati), l’Università di Firenze, l’Università di Pisa e l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il partenariato industriale, con referente tecnico l’ing. Stefania Baudo, invece, è composto da Costruzioni Edil Ponti Società Cooperativa Gela, Lbc Società Cooperativa artigiana di Caltagirone, Sb Engineering srl Catania, Megares Aquila, Piacenti Prato.