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Obiettivo: formare umanisti specializzati nella comunicazione per il web
Formare esperti nell'intermediazione tra il mondo delle conoscenze tradizionali e il mondo digitale, nelle due direzioni: per un verso, saper gestire le principali problematiche relative alla trasformazione delle conoscenze tradizionali in formato digitale; per un altro verso, saper tradurre dati dal formato digitale in forme che ne consentano la comprensione qualitativa e la veicolazione in contesti di comunicazione naturale. Questo l’obiettivo del nuovo corso di laurea magistrale in “Scienze del testo per le professioni digitali” che sarà attivato il prossimo anno accademico nell’ambito dell’offerta formativa del dipartimento di Scienze umanistiche (Disum) dell’Università di Catania.
Il corso (che rientra nella Classe LM-43 - Metodologie informatiche per le discipline umanistiche) è stato presentato questa mattina nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini dal direttore del Disum Marina Paino e dal presidente del corso Marco Mazzone, ordinario di Filosofia e Teoria dei Linguaggi.
Si tratta di un percorso nuovo che propone una visione contemporanea delle scienze e delle competenze umanistiche e che si svilupperà nell’arco di un biennio durante il quale gli studenti potranno integrare le proprie legate alla tradizione degli studi umanistici già presenti in dipartimento (linguistica, filologia, filosofia del linguaggio, storia della scienza, archivistica ecc.) e le competenze connesse all'incremento del flusso di informazioni provenienti dall'universo digitale: un settore a cui corrispondono bisogni di mercato che l'attuale sistema formativo universitario è in grado di soddisfare solo in parte. L’accesso sarà a numero programmato e i posti disponibili saranno 40.
“Grazie a questo corso – ha spiegato la prof.ssa Paino - il dipartimento si apre alle nuove professioni, ma non lo fa improvvisando: nel settore delle digital humanities abbiamo avuto veri e propri pionieri, come il prof. Giuseppe Savoca che già 35 anni fa si confrontava con queste tematiche. Inoltre, due anni fa era stato attivato all’interno del Disum un centro di ricerca di Informatica umanistica nel quale convergevano tutte le esperienze di ricerca autonomamente portate avanti dai nostri docenti. Ci è sembrato quindi opportuno trasformare questa esperienza in un’opportunità da offrire ai nostri studenti per creare nuove professioni, sulla scorta di quanto già ci richiedono le aziende”.
“Si tratta di un corso profondamente innovativo che risponde ad una esigenza del mercato – ha fatto eco il prof. Mazzone -: quella di avere persone con soft skill oltre che tecniche. I nuovi dipendenti di queste aziende devono sapere ascoltare, esporre in maniera semplice ma corretta, esprimersi adeguatamente, analizzare dati in maniera non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Vogliamo formare un nuovo professionista nelle imprese digitali che abbia quell’apertura mentale tipica dell’umanista”.
Alla giornata di presentazione sono intervenuti anche alcuni rappresentanti delle aziende che vorrebbero investire su questa nuova figura professionale e che hanno presentato i laboratori che terranno già a partire dal primo anno.
Giovanni Giuffrida, docente di Informatica dell’Ateneo e Ceo di Neodata Group, è intervenuto sulla web reputation: “Le aziende e i personaggi pubblici costruivano la loro reputazione attraverso una comunicazione squisitamente monodirezionale (attraverso i media tradizionali come giornali, radio o tv). Oggi, la comunicazione è bidirezionale, non più “on to many”, ma “one to one”, e si sviluppa in tempo reale. Questo ha portato ad un radicale cambiamento nelle tecniche di costruzione della reputation. Chi si approccia alle nuove professioni nell’ambito della comunicazione digitale deve conoscere perfettamente tali tecniche”. Del medesimo argomento ha parlato Santina Giannone, dell’agenzia “Reputation Lab”, che terrà il laboratorio “La reputazione digitale. Nuova frontiera della comunicazione aziendale”: “Costruire un percorso di reputazione – ha spiegato - non significa creare un semplice messaggio commerciale: solidità, identità, mission e vision aziendale sono termini entrati nel vocabolario del mondo industriale e produttivo”.
L’Head of Analytcis di StMicroelecronics Salvatore Grasso ha presentato poi il laboratorio di Digital Marketing “Progettare, realizzare e misurare strategie di marketing digitale”: “Moltissimi team della nostra azienda – ha sottolineato - hanno bisogno di giovani preparati, soprattutto nell’ambito del marketing digitale. Questo corso di studio vuole creare un ponte tra mondo accademico e del lavoro. Abbiamo bisogno di figure tecniche, ma che abbiano anche una preparazione di base umanistica: nel mondo della comunicazione e del marketing bisogna sapere fare, ma anche sapere raccontare”. Infine Giuseppe Fragola, fondatore di “Icc Digital Media”, ha parlato del laboratorio “I motori di ricerca. Un mondo di opportunità”: “I motori di ricerca sono, per chi lavora nel digitale, l’origine e la fine di ogni cosa, nel senso che, se da un lato i social hanno un ruolo determinante nel web, in ambito aziendale solo i motori di ricerca possono rappresentare uno strumento di visibilità e di indipendenza per portare avanti il proprio business”. Alla giornata erano presenti anche alcuni docenti del corso e rappresentanti di altre aziende coinvolte: Davide Bennato e Marco Venuti del Disum, Maurizio Li Vigni di Immedia Spa e Manuela Mango e Nicoletta Raia di Neperia Group.