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Il sito del nuovo organo ufficiale d'informazione d'ateneo è accessibile all'indirizzo www.unictmagazine.unict.it
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Potenziata l’offerta formativa tra visite guidate nelle aree protette gestite dall’ateneo e nuovi progetti di educazione ambientale
Percorsi naturalistici di straordinaria bellezza, esperienze a tema e “lezioni” immersi nella natura.
È l’offerta formativa del progetto “ScuolAmbiente” proposta dall’Area della Terza missione dell’Università di Catania per far scoprire, nell’anno scolastico 2022-2023, alle studentesse e agli studenti di ogni ordine e grado le aree protette e gli ambienti naturali oltre alle tradizioni e agli aspetti culturali del territorio.
Proprio l’Università di Catania, ente gestore di sette riserve naturali – Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi e Complesso Immacolatelle e Micio Conti nel Catanese, Vallone di Piano della Corte ad Agira, Isola Bella a Taormina e Grotta Monello, Grotta Palombara e Complesso speleologico Villasmundo-S. Alfio nel Siracusano - attraverso “ScuolAmbiente” intende promuovere la conoscenza della complessità degli ambienti naturali e delle aree protette caratterizzate da particolari aspetti geologici e per la biodiversità presente, luoghi che custodiscono endemismi tipici del territorio e micro climi unici e delicati.
Il progetto di educazione ambientale (per le adesioni inviare una mail a aree.protette@unict.it) propone, oltre alle visite guidate alle riserve naturali e alle strutture museali del “Carsismo Ibleo” a Siracusa e “Diodoro Siculo” di Agira - anche approfondimenti tematici in classe e progetti di educazione ambientale e laboratori all’aperto.
«Tra i numerosi temi proposti la tutela della biodiversità terrestre e marina, il riscaldamento del pianeta con le sue conseguenze più evidenti e catastrofiche, il cambiamento climatico e la diffusione delle specie “aliene” nel Mediterraneo – spiega la dott.ssa Emilia Musumeci, referente del progetto ScuolAmbiente -. Si parlerà anche delle nuove sfide e dei progetti messi in campo dall’Unione Europea per ripristinare gli ecosistemi danneggiati e riportare la natura in tutta Europa».
Sarà possibile prendere parte a diverse attività scientifiche che si svolgono nelle aree protette come l’inanellamento dell’avifauna e il monitoraggio ambientale, utili ad approfondire alcuni aspetti diversi della biologia, dell’ecologia degli uccelli e del fenomeno della migrazione.
«L'educazione ambientale nelle scuole rappresenta un importante strumento di formazione delle future generazioni per un pianeta maggiormente “green” comprendendone la complessità delle relazioni tra natura e attività umane, rispetto e tutela delle risorse naturali oltre che della salvaguardia del patrimonio naturalistico del nostro Pianeta» conclude la dott.ssa Musumeci.