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Tema del contest, a cui hanno preso parte cinque squadre di universitari catanesi, era quello di realizzare un videogioco sul tema della Natura
Il team “Space Jam”, formato da studenti del primo anno di Ingegneria, ha vinto la prima edizione dello University Game Jam, la competizione per sviluppatori di videogiochi che si è tenuta nei giorni scorsi nei locali dell’edificio per la Didattica della Cittadella universitaria su iniziativa dell’associazione Citing e del dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica.
Tema del contest, a cui hanno preso parte cinque squadre di universitari catanesi, era quello di realizzare un videogioco sul tema della Natura, avendo 48 ore a disposizione in modalità no-stop. E i vincitori sono stati prescelti per il loro game “Greta’s Adventures” che ha convinto all’unanimità i severi giurati. Una menzione di merito è andata inoltre al team “Ten minutes left", che ha studiato e lavorato con molto impegno oltre ad aver prodotto un gioco che ha divertito tutti.
«E’ un’esperienza che potrà risultare molto utile anche in campo lavorativo per i nostri studenti» ha osservato il prof. Giovanni Muscato, direttore del Dieei, commentando il successo della manifestazione, alla quale ha voluto essere presente anche il nuovo rettore Francesco Priolo -. L’Università già da diversi anni è attivamente impegnato nella promozione di iniziative in questo campo che hanno visto i nostri studenti protagonisti in campo internazionale».
«È stata una tre giorni fantastica – commentano gli organizzatori -, nella quale abbiamo condiviso non solo uno spazio comune ma anche conoscenze, esperienze e idee. Vedere tutti i partecipanti programmare durante la notte, con tanti momenti ‘fuori dagli schemi’ e di divertimento, ha ripagato tutti i nostri sforzi. La presentazione dei progetti finali è stato uno dei momenti più belli della storia di questo ateneo. Ringraziamo in maniera speciale il prof. Giacomo Morabito che in maniera disponibile e lungimirante ha dato fiducia al progetto ideato dal nostro Christian Barbera».