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Con l’incontro “Le parole e le immagini” è stato aperto il ciclo di incontri per ricordare lo scrittore siciliano organizzato dal Centro Universitario Teatrale
«Vincenzo Consolo è senza dubbio uno dei maggiori narratori del secondo Novecento, non è uno scrittore facile, ma senza dubbio con uno stile letterario originario con cui racconta la storia. Purtroppo ancora oggi non è molto conosciuto nonostante le sue numerose opere, per questo motivo occorre una sua “canonizzazione” nel panorama letterario». Con queste parole Gianni Turchetta, docente dell’Università di Milano e curatore dell’edizione dei Meridiani Mondadori che raccoglie l’opera completa dello scrittore siciliano, ha aperto il suo intervento nel corso dell’incontro “Le parole e le immagini”, prima tappa del tre “Giornate dedicate a Vincenzo Consolo”.
Un’iniziativa organizzata, nel decennale della sua scomparsa, dal Centro Universitario Teatrale dell’Università di Catania con il Dipartimento di Scienze umanistiche e le associazioni Amici di Vincenzo Consolo e MoMu, da un’idea della cantante, compositrice e attrice Etta Scollo.
«Consolo è un grande scrittore, di indubbia caratura internazionale, conosciuto in molti paesi, con un suo stile di straordinario spessore, di immediata riconoscibilità, con un inconfondibile marchio di fabbrica visto che spesso ha parlato di una lingua in qualche modo “inventata” con una moltiplicazione di livelli, registri, stili e voci» ha aggiunto Turchetta dopo l’introduzione dell’italianista Giuseppe Traina dell’Università di Catania e del docente Rosario Castelli, delegato del rettore alle Attività culturali dell’ateneo catanese. «L’evento organizzato dall’ateneo mira proprio, a dieci anni dalla sua scomparsa, a colmare questo vuoto ricordando la memoria di un intellettuale a tutto campo e le diverse forme delle sue opere nelle sue diverse forme
«La sua grandezza sta nel fatto che nessuno come lui è riuscito a legare sperimentalismo, meridionalismo e eticità - ha spiegato Gianni Turchetta alla presenza, tra gli altri, dell’artista Etta Scollo, del rettore Francesco Priolo e della direttrice del Disum Marina Paino dell’ateneo catanese -. Consolo è uno scrittore che attinge alla tradizione meridionalistica ovvero agli scrittori e saggisti, studiosi e anche politici, che hanno scritto del Meridione, del divario col resto d’Italia, ma con uno stile molto vicino a quello che possiamo chiamare “modernismo”. Consolo ha sempre in mente la Sicilia di cui ne racconta storie con un’attenzione da storiografo e al tempo stesso la rappresenta come “altro”. La Sicilia è una grande rappresentazione del Sud del mondo, di ciò che succede attraverso i processi di modernizzazione che distruggono il mondo contadino».
«In più occasioni Consolo racconta dei processi di modernizzazione che stanno distruggendo molte civiltà e con la sua scrittura, che mescola tante lingue, mostra l’idea di conservare le parole, le culture, i modi di vita» ha aggiunto il curatore della ristampa del volume fotografico “La Sicilia passeggiata”, pubblicato nel 1990 a cura dello stesso Consolo, con le foto di Giuseppe Leone.
Un momento dell'intervento dell'italianista Gianni Turchetta
Proprio il fotografo Giuseppe Leone, dopo una introduzione dello lo scrittore e critico Enzo Papa, ha affascinato con i suoi numerosi scatti il pubblico presente al Centro Universitario Teatrale in un “racconto per immagini” sul Consolo “privato” e sul progetto “La Sicilia passeggiata”. Attraverso la proiezione di una selezione di foto edite e di immagini inedite – inserite nell'edizione 2021 del volume pubblicato da Mimesis che, oltre a riproporre scatti che accompagnavano l’edizione originale, ne integra altre scattate nel corso degli anni dal fotografo – il fotografo Leone ha evidenziato «l’eccezionale spessore intellettuale e letterario di Consolo che ho “accompagnato” con le foto».
E proprio con la carrellata di scatti, risalenti anche a 30 e 40 anni fa, proiettati in sala, Leone ha fatto “rivivere” momenti di vita privata di Consolo insieme con Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino, ma anche «le diverse prospettive dello scrittore che sottolineano la centralità della Sicilia e la necessaria apertura verso il Mediterraneo attraverso storie straordinarie come la “mattanza” di Favignana, l’estrazione dello zolfo dalle miniere, i paesaggi verghiani e le feste religiose».
In chiusura è stato proiettato il film “Etta Scollo – Lunaria” di Luca Lucchesi per una produzione Wunderland Filme fondata insieme con Hella Wenders. Proprio domani (mercoledì 26 gennaio), a conclusione delle tre giornate dedicate allo scrittore siciliano, sarà messa in scena di "Lunaria - Nella gioia luminosa dell’inganno" di Etta Scollo (alle 19,30 al CUT), uno spettacolo basato sui testi dell'omonima favola teatrale scritta da Vincenzo Consolo.
Il fotografo Giuseppe Leone e lo scrittore Enzo Papa