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Gli studenti Elisa Campo e Antonino Gagliano del dipartimento di Scienze umanistiche hanno vinto il bando che premiava le migliori tesi condotte utilizzando l'archivio storico del quotidiano "La Sicilia"
Con una cerimonia che si è svolta lo scorso 14 marzo nella sede del quotidiano La Sicilia, gli studenti Elisa Campo e Antonino Gagliano hanno ricevuto i premi della Fondazione Domenico Sanfilippo editore per le migliori tesi di laurea condotte utilizzando come fonte primaria l’archivio storico del giornale catanese, che proprio in questi giorni ricorda i 73 anni dall'inizio delle pubblicazioni (15 marzo 1945) e i 50 anni del trasferimento della redazione nel nuovo palazzo, progettato dall'architetto Giacomo Leone, nella Circonvallazione di Catania (18 aprile 1968). I due studenti (entrambi del dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania) hanno ricevuto un premio di 1.000 euro ciascuno.
La tesi di laurea di Elisa Campo - "Il giornalismo d'inchiesta: il caso del morto-vivo di Avola" - studia un caso giudiziario come tanti, almeno all’apparenza. Nel 1954, nelle campagne di Avola, una lite fra fratelli finita nel sangue. Paolo Gallo, uno dei due fratelli, scompare nel nulla e viene dato per morto. Il fratello Salvatore verrà ritenuto colpevole dell’omicidio e condannato all’ergastolo. Ma un cronista de La Sicilia, Enzo Asciolla, con una paziente indagine giornalistica trova in vita Paolo Gallo e fa liberare dal carcere suo fratello Salvatore. Elisa Campo ha ritrovato nell’archivio storico del quotidiano La Sicilia tutta la documentazione per ricostruire la vicenda. E la mette a confronto con il romanzo-verità di Paolo Di Stefano “Giallo d’Avola” (Sellerio). Ne emerge uno spaccato fra storia e letteratura. Con una notizia nella notizia: nel terreno dove, nel 1954, avvenne la lite fra i fratelli Gallo, oggi c’è una masseria adibita ad attività di agriturismo.
La tesi di laurea di Antonino Gagliano - "Gli archivi dei giornali come fonte della storia contemporanea: il caso della tragedia di Punta Raisi, 1978" indaga una tragedia che scosse la Sicilia alla vigilia di Natale del 1978: un aereo in atterraggio verso Punta Raisi precipitò in mare. Più di cento le vittime, pochi i superstiti, molte le polemiche. Antonino Gagliano ricostruisce quella vicenda, che lo tocca personalmente, nei minimi particolari. L’autore è mosso da desiderio di sapere e da partecipazione emotiva: tra le 108 vittime di quella sciagura, infatti, si trovava anche suo zio, Andrea Scaglione. Nel suo lavoro, Gagliano si è servito soprattutto dell’archivio storico digitale de La Sicilia. Il tragico evento è un chiaro esempio di come una notizia possa colpire il cuore di molti ma finire nel dimenticatoio dopo poche settimane. Nel suo lavoro Gagliano ha analizzato passo dopo passo tutti i momenti di rilievo nel racconto della tragedia: dall'ammaraggio nel cuore della notte fino alla sentenza finale, 365 giorni dopo, che
trovò nei piloti deceduti gli unici colpevoli.
La commissione giudicatrice del concorso era composta da Mario Ciancio Sanfilippo (direttore de La Sicilia), Domenico Ciancio Sanfilippo (condirettore de La Sicilia), Agatino Cariola (ordinario di Diritto costituzionale, Università di Catania), Giuseppe Di Fazio (giornalista, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Dse), Lina Scalisi (ordinario di Storia moderna, Università di Catania).