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Il rettore Basile: "Un accordo che rafforza il rapporto con istituzioni ed enti di ricerca del territorio, per favorire le attività dei nostri ricercatori e l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro"
L’Amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e il Presidente di STMicroelectronics srl Carlo Ferro hanno presentato al sindaco di Catania Salvo Pogliese il progetto di investimento di STMicroeletronics - ammesso da Invitalia attraverso lo strumento del Contratto di sviluppo, nella particolare procedura dell’Accordo di Sviluppo. L’obiettivo è potenziare la capacità produttiva del sito di Catania tramite l’impianto M9 e, nel medesimo sito, introdurre tecnologie innovative. Il Contratto di Sviluppo è stato siglato tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia, STMicroelectronics s.r.l., il Cnr-Imm e l’Università di Catania.
A fronte di un investimento di ST negli anni di circa 270 milioni di dollari per la continuità ed il futuro delle attività di tecnologia del sito di Catania, il totale delle agevolazioni finanziarie ammesse da Invitalia e destinate al progetto di investimento in ricerca e innovazione dello stabilimento catanese – che ha quasi 1000 ricercatori - ammonta a 37,8 milioni di euro nella forma di contributo a fondo perduto. Di questi,18,5 milioni di euro sono destinati al progetto di investimento produttivo e 19,3 a quello di ricerca e sviluppo sperimentale.
Gli investimenti industriali programmati saranno coerenti con il Piano nazionale Industria 4.0 in quanto riconducibili alle Aree tecnologiche Advanced Manufacturing Solutions; Horizontal/Vertical Integration; Industrial Internet; Big Data and Analytics. Il progetto, di durata pluriennale, supporta anche l’investimento in ricerca e sviluppo –tecnologica e di prodotto- di materiali compositi chiave per il veicolo elettrico e per l’Industria 4.0.
Per l’Ateneo - ha affermato il rettore Basile - si tratta di un ulteriore accordo che rafforza, nell’ambito della “terza missione”, il rapporto con istituzioni ed enti di ricerca del territorio, per favorire le attività dei nostri ricercatori e l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro. L’Università di Catania parteciperà al progetto con ricercatori e docenti dei dipartimenti di Fisica e Astronomia e di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica, a dimostrazione dell’importanza delle sue infrastrutture e della preparazione dei nostri ricercatori in questi settori di attività".
“Un progetto di sviluppo di grande valenza – ha detto il sindaco di Catania Salvo Pogliese - che registra uno stanziamento complessivo di 191,4 milioni di euro grazie anche al contributo assegnato da Invitalia di 37,4 milioni di euro per il sito catanese di St. La St di Catania, con un ruolo internazionale riconosciuto, impiega 4000 dipendenti diretti e ancor più nell’indotto, quindi con notevole ricaduta occupazionale nella nostra città. Una realtà che continua ad investire anche nella ricerca in partenariato con l’università e il Cnr. Il Comune svolgerà la sua funzione di supporto al sistema delle imprese,attraverso stanziamenti aggiuntivi per la zona industriale che versa in condizioni precarie, pur producendo le 300 imprese che vi hanno sede, il 15 per cento del Pil regionale. Pensiamo di destinare al miglioramento infrastrutturale della zona industriale, per rifacimento delle strade, rete idrica, illuminazione, segnaletica i 14 milioni di euro già stanziati all’interno del patto per Catania, aggiungendo 4 milioni che abbiamo ricavato attraverso i ribassi di gara".
Nel suo intervento l’Amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ha sottolineato che “i contratti di sviluppo rappresentano uno degli incentivi più importanti per sostenere la crescita. Finanziano infatti le imprese che fanno grandi investimenti e, quindi, quelli che hanno il maggiore impatto in termini di sviluppo economico e occupazionale sul territorio dell’azienda. Invitalia attraverso i Contratti di sviluppo ha già finanziato oltre 130 iniziative, creato, o salvaguardato, quasi 69.000 posti di lavoro, attivato investimenti per più di 4,7 miliardi di euro. È uno strumento che viene utilizzato su tutto il territorio nazionale e, a Catania, il Cds ammesso per STMicroelectronics ha potuto usufruire della speciale procedura che è l’Accordo di sviluppo perché gli esperti della nostra Agenzia hanno ritenuto che il progetto fosse capace di incoraggiare i progetti di rilevanza strategica, con un buon impatto occupazionale e anche in grado di attrarre investimenti esteri”.
Nel suo intervento il Presidente di STMicroelectronics Carlo Ferro ha sottolineato che “il Contratto di Sviluppo con Invitalia riguarda un’iniziativa di investimento che dimostra come anche nel Mezzogiorno si possa attivare il circolo virtuoso innovazione - crescita - inclusione dei giovani nel mondo del lavoro. Si tratta, come già annunciato, di un investimento complessivo pluriennale di circa 270 milioni di dollari, per produrre con nuove tecnologie innovative, come quella su Carburo di Silicio, componenti a servizio di applicazioni avanzate, come l’auto elettrica e la manifattura intelligente. Questa evoluzione proietta nel futuro l’enorme lavoro compiuto nel sito di Catania di STMicroelectronics dove l’occupazione è in crescita e qualificata con circa 200 assunzioni negli ultimi 18 mesi di cui gran parte laureati e PhD. Oggi il sito di Catania è l’unico al mondo in grado di produrre in grandi volumi prodotti tecnologicamente di frontiera, come quelli basati sul Carburo di Silicio, grazie al lavoro e alla qualità delle nostre persone e all’intensità dei nostri investimenti in Ricerca e Sviluppo”.
COSA E’ L’ACCORDO DI SVILUPPO. Per i programmi di grandi dimensioni, che rivestono una particolare rilevanza strategica, è stata introdotta una specifica procedura del Contratto di sviluppo: l’Accordo di Sviluppo che implica una corsia preferenziale per le risorse, una riduzione dei tempi e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni interessate. Per progetti di grandi dimensioni si intendono progetti che prevedono investimenti per almeno €50 milioni (€20 milioni per il settore della trasformazione dei prodotti agricoli). Un progetto è ritenuto di rilevanza strategica se si riscontra almeno uno dei seguenti elementi distintivi: un significativo impatto occupazionale, la capacità di attrazione degli investimenti esteri e la coerenza con le direttrici di Industria 4.0. INVITALIA S.p.A. dà a questi progetti la priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione. I tempi di istruttoria scendono da 120 a 90 giorni. L’accordo si attiva su richiesta delle imprese proponenti. Se la verifica ha esito positivo (per sussistenza della rilevanza strategica e ammissibilità del progetto d’investimento), INVITALIA S.p.A. avvia la procedura dandone comunicazione al Ministero dello Sviluppo economico per il perfezionamento dell’Accordo di Sviluppo. Inoltre, con il Decreto Mise del 9 maggio 2017, pubblicato in G.U. il 22 maggio 2017, è stata costituita una riserva di oltre 229 milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 per il finanziamento degli Accordi di Sviluppo. In particolare vengono destinati 164,6 milioni a Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia; 18,4 milioni per Abruzzo, Molise e Sardegna e 46 milioni per il resto del territorio nazionale.
**STMicroelectronics S.r.l., è la consociata italiana della Società STMicroelectronics N.V., leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica. Il sito di Catania è una delle sedi storiche della società, costruito nel 1961 da ATES (Azienda Tecnica ed Elettronica del Sud). Attualmente, a Catania, STMicroelectronics svolge attività di ricerca e sviluppo e di manifattura avanzata relativamente ai dispositivi a semiconduttore su substrati di silicio da 6 e 8 pollici (cioè 150 mm e 200 mm). Il gruppo ST, che impiega 43.500 dipendenti, nel 2017 ha fatturato circa 8,3 miliardi di dollari, facendo registrare un utile consolidato di 802 milioni di dollari.