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A Giurisprudenza un convegno per celebrare i 70 anni del prof. Tommaso Auletta
“Un confronto ad altissimo livello su un argomento di stretta attualità, che interessa gli studiosi quanto tutti i cittadini, per i suoi risvolti sociali che causano spesso dibattiti e polemiche. Ringrazio il dipartimento di Giurisprudenza e i suoi docenti per aver proposto, in questa come in altre occasioni, incontri di grande rilevanza scientifica e culturale nei quali è possibile ascoltare contributi e punti di vista differenziati che arricchiscono la disciplina e permettono di stringere un rapporto più forte con il territorio e i soggetti sociali”. E’ questa, per il rettore Francesco Basile, una chiave di lettura del convegno dal titolo “Il sistema del diritto di famiglia dopo la stagione delle riforme” che si è aperto giovedì 27 settembre nell’aula 1 di Villa Cerami, promosso dal dipartimento in collaborazione con l’Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori, con l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani e con la Scuola Superiore della Magistratura – Struttura decentrata di Catania.
L’altra chiave l’ha fornita il direttore del dipartimento, prof. Roberto Pennisi, che ha preceduto gli interventi introduttivi del prof. Ugo Salanitro, del consigliere Massimo Pulvirenti della Scuola Superiore di Magistratura, del presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani Gian Ettore Gassani, e della rappresentante degli Avvocati per la Famiglia Remigia D’Agata: “E’ il nostro modo di celebrare il 70esimo compleanno del professore Tommaso Auletta – ha sottolineato il prof. Pennisi -, esaltando il suo contributo di studioso e docente del diritto privato nella nostra Università, nell’ambito di un consesso al quale sono presenti prestigiosi relatori da ogni parte d’Italia”.
Tanti i giovani presenti, ha osservato con soddisfazione il rettore, nell’affollatissima aula di via Gallo. Il tema al centro del confronto, del resto, è condizionato – ha ricordato il prof. Salanitro, introducendo i lavori - dalle recenti riforme legislative che hanno sensibilmente modificato la struttura del diritto di famiglia, intervenendo sulla disciplina della filiazione, istituendo le unioni civili per le coppie omosessuali, riconoscendo diritti all’interno delle convivenze di fatto, regolamentando l’affidamento preadottivo secondo parametri diversi da quelli richiesti per l’adozione, e richiede pertanto aggiornamento e riflessione.
“Al contempo – ha proseguito - la giurisprudenza della Corte costituzionale e della Cassazione è intervenuta in diversi ambiti del diritto di famiglia, riconoscendo la legittimità della fecondazione eterologa e della diagnosi preimpianto, dando rilevanza all’interesse del minore, modificando i criteri per la quantificazione dell’assegno divorzile, sostenendo la compatibilità con le norme costituzionali (e con l’ordine pubblico) di una relazione genitoriale con una coppia dello stesso sesso”. Si tratta quindi di cambiamenti che incidono sul diritto di famiglia con discussioni tra tradizione e modernità e che adesso vedrà l’intervento della Corte chiamata a pronunziarsi su questioni molto delicate e prospettando nuovi interventi legislativi in tema di affidamento condiviso.
La dottrina è quindi chiamata a ripensare il sistema del diritto di famiglia, a valutare la tenuta degli assetti normativi nazionali anche sulla base della regolazione internazionale e che richiede una riflessione organica sui nuovi modelli di coppia, sulle nuove relazioni genitoriali, sul piano personale e patrimoniale.