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La Ricerca Preclinica: obiettivi, esigenze e legislazione vigente

Il rettore Francesco Basile: “Un settore importante per il nostro Ateneo che deve puntare su progetti di qualità”

20 Dicembre 2018
Alfio Russo

Acquisire le competenze necessarie per la corretta stesura di un progetto e per ottenere l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute, dopo la valutazione tecnico scientifica dell’Istituto Superiore Sanità. Temi attuali che sono stati oggetto del convegno dal titolo “La Ricerca Preclinica: obiettivi, esigenze e legislazione vigente” che si è svolto mercoledì e giovedì scorsi nell’aula magna della Torre Biologica dell’Università di Catania.

Ha aperto i lavori la prof.ssa Rosalba Parenti, delegata al centro servizi Capir, che ha sottolinealo come «questo evento vuole rafforzare la collaborazione tra ricercatori dell’ateneo, esperti valutatori del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità». «L’obiettivo è il miglioramento della qualità della ricerca sperimentazione in vivo che rappresenta un punto di forza della ricerca prodotta dall’Ateneo catanese, nonché la semplificazione delle procedure propedeutiche alla presentazione dei progetti per la relativa autorizzazione» ha ribadito la docente.

«Il centro Capir riveste un ruolo molto importante all’interno del nostro Ateneo nel campo della Ricerca preclinica, un tema sempre attuale e di fondamentale importanza per chi svolge ricerca tramite sperimentazione animale – ha spiegato il rettore Francesco Basile -. Si devono creare linee guida finalizzate a migliorare i percorsi corretti nel campo della sperimentazione animale, con il coinvolgimento e l’interazione delle parti, le associazioni della protezione animale e il mondo della ricerca. L’Ateneo è impegnato nel potenziamento del centro di ricerca Capir, a cui guardano con particolare interesse tutti i settori di ricerca dei diversi dipartimenti a cui saranno destinati fondi per la ricerca sperimentale. Non a caso abbiamo dotato la Torre Biologica, sede naturale della ricerca d’Ateneo, del centro Capir che sarà presto dotato di un comitato scientifico e anche di nuovi fondi. Credo, inoltre, che occorra puntare sul valore e sulla qualità dei progetti perché solo così possiamo compiere importanti progressi e accedere a maggiori finanziamenti».

Al convegno, promosso dal Centro Servizi di Ateneo CAPiR e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (Izs) è intervenuto anche il direttore generale dell’Università di Catania, Candeloro Bellantoni che ha sottolineato come «il programma del Capir sia particolarmente ambizioso e che occorre migliorare la fase di elaborazione dei progetti».

Particolarmente fruttuosa si è rivelata la collaborazione tra l’Università di Catania e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia: «L’Izs della Sicilia attraverso questo evento ha espresso le sinergie che lo lega all’Università di Catania e l’impegno che intende mettere al servizio della cultura per un approccio corretto verso la sperimentazione animale ai fini della ricerca scientifica» ha dichiarato la dott.ssa Anna Maria Fausta Marino, direttore Area Catania dell’IZS Sicilia.

Presenti ai lavori anche il dott. Vincenzo Ugo Santucci della direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero e il dott. Rodolfo Nello Lorenzini, il dott. Gianluca Panzini e la dott.ssa Emanuela D’Amore del Centro nazionale Sperimentazione e Benessere animale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) oltre al prof. Pietro Castellino in rappresentanza Scuola di Medicina dell’Università di Catania.