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Grande partecipazione per il convegno “Il razzismo, i giovani e lo sport”
Studenti protagonisti al convegno “Il Razzismo, i giovani, lo sport” organizzato nell’aula magna del Polo Bioscientifico nell’ambito della decima edizione di “Sport & Legalità”, l’annuale evento parte integrante della programmazione del Cus Catania.
Tra i relatori il sostituto procuratore della Repubblica, Francesco Rio, il giornalista e scrittore Enzo Pennone e gli ex atleti olimpionici Rachid Berradi (Corpo Forestale), Maria Cucuzza (Tecnico e Giudice Internazionale di Ginnastica Artistica) e Anita Pistone (Gruppo Sportivo Esercito). Presenti in platea anche i rappresentanti delle forze armate e delle forze dell’ordine (Reparto mobile Polizia di Stato, Esercito, Corpo forestale, Polizia locale e Aeronautica) e del Panathlon con il presidente Antonio Mauri e con il segretario Antonio Avvantaggiato.
Ad aprire i lavori – moderati dal prof. Ignazio Russo, ideatore del progetto – i commissari straordinari del Cus Catania, Luigi Mazzone e Orazio Arancio, che hanno espresso un vivo apprezzamento “per un progetto che da dieci anni opera per diffondere la cultura della legalità nelle scuole del comprensorio, integrando alla perfezione una parte sportiva ed una didattica”. I commissari – alla presenza di numerosi studenti delle scuole secondarie di primo grado – hanno anche sottolineato “l’importanza dello sport quale momento formativo in grado di abbattere le barriere ed i pregiudizi”.
A seguire l’intervento di Francesco Rio (sostituto procuratore della Repubblica) che ha affrontato la piaga del razzismo a 360° gradi esemplificando comportamenti che nella quotidianità possono configurare casi di discriminazione e, al tempo stesso, invitandoli ad aver cura e rispetto degli altri.
Totalmente incentrata sullo sport, invece, la dissertazione dello scrittore Enzo Pennone che ha narrato le storie di Aprad Weizs (allenatore di calcio italiano che trovò la morte nei campi di concentramento in quanto ebreo), Tommie Smith e John Carlos (che protestarono contro il razzismo alzando il pugno sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968) e di Jesse Owens e Luz Long (storia di fair-play e amicizia alle Olimpiadi del 1936 nella Germania Nazista) carpendo l’attenzione dei ragazzi, particolarmente attenti ed interessati rispetto alla stretta correlazione intercorsa tra razzismo e molto dello sport.
Significativi, infine, i contributi degli sportivi Rachid Berradi, Maria Cucuzza e Anita Pistone. Il primo, marocchino di nascita, ha parlato della propria storia di integrazione grazie allo sport culminata nella partecipazione alle Olimpiadi di Sidney 2000 con la maglia della Nazionale Italiana nel mezzofondo. Pregnante anche il contributo di Maria Cucuzza, la cui testimonianza da ex ginnasta olimpionica e da giudice internazionale si è incentrata sul crescente clima di cooperazione e di integrazione nelle competizioni internazionali che di fatto ha annullato le ritrosie un tempo palesate tra le varie Nazioni in gara. Lampante esempio di integrazione anche la testimonianza di Anita Pistone, olimpionica a Pechino, che ha raccontato con emozione il record italiano della 4x100 realizzato nel 2008 in una staffetta in cui figurava anche Audrey Alloh, atleta di origine ivoriana.
In chiusura il prof. Russo ha sottolineato che lo stesso simbolo delle olimpiadi è sinonimo di diversità ed integrazione e ha invitato gli studenti a produrre degli elaborati grafici sul convegno, che concorreranno per l’assegnazione del “Premio Tanino Mirabella”, atto ultimo della X edizione di “Sport & Legalità”.